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Punto antico: articolo su PieceWork

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Tradotto e pubblicato con l’autorizzazione di PieceWork che ringraziamo per il permesso accordato.
Redatto da Jeanine 
Tradotto dall'inglese da MariaRosaria
 
Foto di Rachel Robertson, ricamo di Jeanine tratto da TuttoRicamo

Il Punto Antico è un tipo di ricamo italiano a fili tagliati simile all’Hardanger ed è di solito lavorato su tele a trama regolare. Ho incontrato per la prima volta questa tecnica quando una amica “telematica” italiana mi ha inviato un numero della rivista di ricamo Rakam che conteneva non solo una scuola dedicata al punto antico lavorato in più colori, ma anche le fotografie di una striscia da tavola ricamata in ecru su ecru (le mie preferenze vanno alla versione monocromatica del punto). Incuriosita, ho sottoscritto un abbonamento alla rivista.

Si pensa che i caratteristici motivi geometrici del Punto Antico siano nati nel lungo periodo di dominazione araba in Sicilia. Il nome “Punto Antico”, invece, è apparso per la prima volta nel XX secolo per descrivere un ricamo a fili contati eseguito con alcuni particolari punti di ricamo (vedi la sezione I punti utilizzati nel Punto Antico).
Oggi il Punto Antico, spesso in combinazione col punto tagliato, si lavora tipicamente su un lino a 15 fili usando cotone perlè n.8 per le zone piene e il cotone perlè n.12 per le zone tagliate.
A differenza dell’Hardanger, le zone tagliate del Punto Antico sono contornate a punto indietro o a punto filza doppio e quindi il centro della forma viene tagliato formando una X da angolo ad angolo. Il tessuto così tagliato viene piegato sul rovescio e fermato con punto cordoncino ricamato a cavallo del bordo e che include la riga di punto indietro (o doppia filza) che contornava l’area da tagliare; la stoffa in eccesso viene tagliata una volta concluso il cordoncino.
Il punto riccio viene eseguito avvolgendo e ricoprendo una riga di punto erba (o punto stemma o filza doppia) per creare riccioli di filato tridimensionali che stanno in rilievo sul tessuto. La riga di punti viene prima avvolta passando con l’ago sotto i punti (senza attraversare il tessuto) per addolcire le curve, quindi la linea viene ricoperta (di nuovo senza attraversare il tessuto) con punti perpendicolari e affiancati che ricoprono l’intera linea che alla fine avrà l’aspetto di un insieme di spire.

Un’altra caratteristica del Punto Antico è l’orlo: righe semplici, doppie o triple di gigliuccio vengono lavorate lungo i bordi, mentre righe singole congiungono i vari motivi della parte centrale del ricamo. Negli esempi più antichi, le aree tagliate consistono di piccoli quadrati o rombi (singoli a disposti a gruppo). Nei capi più recenti troviamo in certe aree tagliate più estese e riempite con complessi merletti ad ago. I vecchi pezzi ricamati a Punto Antico sono molto ricchi, con punti che ricoprono quasi completamente la superficie del tessuto. I lavori moderni tendono ad uno stile meno pieno. Nel descrivere un campione tono su tono del XVII secolo, Elisa Ricci, nel suo libro “Ricami Italiani Antichi e Moderni” (1925, ristampa Nuova S1, Bologna, 2006), scrive “I rilievi del punto riccio o del punto reale, in contrasto con la trasparenza dei punti a fili tirati e del reticello, danno leggerezza e varietà al lavoro e, nel bianco uniforme, quasi l’idea del colore. Il campione in oggetto era lavorato su lino a trama fitta e non a trama regolare come gli esempi moderni.”
Poichè i numeri successivi di Rakam non riportavano ulteriori scuole di Punto Antico, ho dovuto cercare un altro modo per impararlo. Una signora appartenente al mio gruppo locale di ricamo, mi suggerì il libro di Renate Fernau “Schwalm Embroidery” (Berkley, California: Lacis, 2000): ho usato questo testo per imparare il gigliuccio. Altre persone mi ha insegnato a fare alcuni punti che hanno riconosciuto dalle fotografie di Rakam come punti del ricamo classico. Il mio primo progetto è stato un centrino prevalentemente a disegni geometrici e con pochissime zone tagliate, ma ormai mi ero appassionata. Cercando ulteriori informazioni su Internet, mi sono imbattuta nel sito di Christine P. Bishop, una insegnante di ricamo australiana, autrice di molti articoli sul Punto Antico che ho potuto acquistare direttamente dall’editore o su eBay.

Nel 2004 ho partecipato all’American Needlepoint Guild National Seminar a Reno ed ho seguito due corsi di ricamo italiano tenuti da Vima de Marchi Micheli, una ricamatrice americana di origini italiane, specializzata nel ricamo italiano. Vima ha scritto più di 25 libri di istruzione e possiede una stupefacente collezione di pezzi di ricamo italiano antichi e moderni che ci ha mostrato durante i corsi. Vima è una insegnante generosa ed instancabile che conosce persone e luoghi, libri e corsi.
Da un gruppo di ricamatrici italiane su internet, ho conosciuto il libro “Il Punto Antico” di Bruna Gubbini (Bologna: Associazione Il Punto Antico. 2001). Sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che ha una versione in inglese, poichè, a quell’epoca, le mie conoscenze di italiano non comprendevano parole relative al mondo del ricamo. In seguito sono stati pubblicati altri tre volumi, tutti con testo anche in inglese.

Originariamente, il Punto antico era usato per abbellire paramenti sacri e capi di biancheria per la casa, come tovaglie, tende, cuscini e lenzuola. Oggi viene usato anche per pannelli da parete, paralumi, sacchetti e ornamenti natalizi. Eseguiti con occhio attento, i migliori esempi di Punto antico imitano i bassorilievi architettonici e la tecnica rinascimentale del chiaroscuro, nella quale la tridimensionalità è suggerita da aree contrastanti di colori chiari e scuri.

I punti del Punto antico

Copricuscino ricamato a Punto Antico da Bruna Gubbini. Collezione dell'Associazione il Punto Antico.
Punto quadro: questo punto viene eseguito in maniera “tirata” in modo che si aprano nel tessuto piccoli spazi; viene anche utilizzato per dividere diverse sezioni del ricamo e, una volta eseguito, facilita il conteggio dei fili sul tessuto di base.
Punto reale o punto piatto: punti eseguiti affiancati, un punto per ogni buco del tessuto.
Punto cordoncino: usato per rafforzare i bordi delle aree tagliate.
Punto riccio: crea un effetto tridimensionale; tradizionalmente si esegue prima linea a doppia filza o a punto indietro prendendo quattro o cinque fili di tessuto per ciascun punto, si avvolge poi ciascun punto per eliminare eventuali irregolarità nel percorso ricamato e quindi si ricopre l’intera linea con punti strettamente affiancati (eseguiti senza entrare nel tessuto sottostante) per formare un cordone che risulta in rilievo sul tessuto.
Punto gigliuccio: si leva un filo, se ne tengono quattro, si levano sei o otto fili, se ne tengono 4, si leva un filo. Si esegue un punto quadro a cavallo di ciascuno dei due gruppi di quattro fili lasciati in modo da ritrovarsi con delle colonnette nella zona centrale sfilata; le colonnette vengono poi annodate insieme a due a due durante l'esecuzione della seconda riga di punto quadro. 

Approfondimenti 
Durante il XVI secolo vennero pubblicati molti libri di disegni per ricamo a fili tagliati e per il merletto ad ago. Dover Publications ne ha ristampati alcuni, altri si trovano in rete e possono essere scaricati dal sito dell’Universita’ dell’Arizona, tra questi i volumi 1 e 2 di Antichi merletti italiano di Elisa Ricci (Londra, William Heinemann, 1913).
Negli anni 20 e 30 l’editore di Boston Carmela Testa & company ha pubblicato una serie di libretti sul ricamo italiano scritti in lingua inglese; molti contengono punti tipici del Punto Antico; le ristampe sono disponibili qui.
Il Punto Antico, un testo in inglese di Maria Margheri Manetti, contiene informazioni sulla tecnica e schemi esecutivi di alcuni punti.
(omissis)
I quattro volumi di Il punto Antico di Bruna Gubbini (nel 2008 quando l'articolo fu pubblicato, ora sono sette ndr) sono acquistabili tramite l’Associazione Il Punto Antico che ringraziamo per aver concesso le fotografie di questo articolo ed aver acconsentito alla loro pubblicazione.

NOTA: precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Punt'é nù

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Il punt'é nù è un ricamo sardo che Teulada (CA), piccolo paese del sud-ovest della Sardegna, è riuscito a conservare nel tempo. 
Difficile risalire alle sue origini tanto che una leggenda racconta che la sua nascita si deve a una condannata a morte che, per la bellezza dei suoi lavori, fu graziata. Sino all'800 era utilizzato esclusivamente per abbellire i colletti delle camice maschili del costume tradizionale. Con il tempo si è iniziato a ricamare su tovaglie, lenzuola cuscini, centrini e arazzi confezionati con il lino.
Utilizza un punto base, il nodo, per creare svariati disegni. E' necessario contare la trama della tela e al rovescio del lavoro non si vede alcun punto di costruzione. E' questo l'elemento che più contraddistingue il punt'e nù dagli altri.


I motivi riprodotti con i ricami sono geometrici ed hanno un significato simbolico. Molti di essi ricorrono anche nelle ceramiche, nei tessuti e nei tappetti, nelle cassapanche e nelle sedie di legno intagliato tipici della tradizione artigianale della Sardegna.


Se siete incuriosite da questo ricamo dovete assolutamente vedere questo video del laboratori di ricamo a Teulada: buona visione!
Qui trovate la pagina Facebook dell'Associazione Is Sinnus di Teulada e qui il blog, dove potete ammirare i meravigliosi ricami e costumi tradizionali di Teulada.

Se poi vi siete appassionate non mancate di leggere il blog "ricamo e... altro"!

Libri
  • Il Punto Annodato Sardo. Gioja Ralui, 2014

NOTA: le immagini dei ricami realizzati dalle ricamatrici artigiane di Teulada sono di Renata che pubblichiamo con la sua autorizzazione.

Il ricamo su tulle a mano e l'Ars Panicalensis

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Il ricamo su tulle, nel XIX secolo, ebbe grande diffusione in seguito alla perfezione di un telaio per produrre meccanicamente il tulle (1809, Heatchcoat). Deve il suo nome alla città francese dove sono sorte le prime macchine per la produzione industriale.
La produzione industriale diede origine ad un nuovo modo di ricamare ed una grande varietà di tecniche che utilizzavano il tulle (applicato su lino utilizzando la tecnica dell'intaglio; tulle ed organza ricamati insieme, Punto Piave ; ricamare direttamente sul tulle). Si ottenevano così dei lavori molto simili ai merletti ma di maggiore resistenza.
Lavori che utilizzano il tulle come base per il ricamo si ritrovano un po' in tutte le regioni italiane, oltre che nel resto d'Europa, dove spesso erano inseriti come elementi decorativi nei costumi locali.
Il ricamo su tulle, a Panicale (PG),  deriva da tradizioni locali come testimoniano numerosi manufatti visibili ancora oggi nelle chiese e nel museo del tulle presso la Chiesa di S. Agostino (XV sec.).
In questa realtà nasce e cresce Anita Belleschi che, negli anni '20 del XX secolo, ne perfezionò la lavorazione, fondando anche una scuola di ricamo su tulle, cui assegnò il nome di "Ars Panicalensis". La Scuola di ricamo diede la possibilità a molte Panicalesi di compiere un primo passo verso l'indipendenza economica.

Libri

CD
NOTA: l'immagine è di alcuni lavori di Paola Mattuecci esposti al Forum Internazionale del Merletto e del Ricamo 2007

Punto antico: come si fa il punto riccio

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Nel ricamo a punto Antico, il punto riccio serve come elemento decorativo in rilievo per abbellire il lavoro a punto reale. Vi sono diversi modi per eseguirlo, uno dei quali è spiegato nel blog Italian Needlework. Troverete anche una carrelleta di lavori stupendi provenienti dalle Collezioni Comunali d'Arte di Bologna e dal Museo di Palazzo Davanzati di Firenze.

Buon divertimento!

Il punto annodato sardo

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E' stato pubblicato in questi giorni un libro un pò particolare per diversi motivi: innanzi tutto è il primo libro dedicato al punto annodato sardo, un tipico ricamo regionale di antiche tradizioni la cui storia (o leggenda???) è descritta nel capitolo introduttivo. Il libro, poi, è stato scritto a più mani da un gruppo di amiche che hanno collaborato, nel corso di quasi quattro anni, soprattutto via web, visto che risiedono in diverse parti del mondo (si, proprio MONDO!!!) e, per la pubblicazione, hanno scelto, forse involontariamente, uno pseudonimo che rivela il piacere e la passione che condividono per il ricamo: Gioja! Inoltre queste signore hanno deciso di devolvere parte del ricavato del libro a favore dei bambini della missione Camp Garba in Kenya, un pensiero generoso che ancora una volta fa riflettere sullo pseudonimo... Ultima particolarità, direi assolutamente innovativa, è il fatto che il libro viene autopubblicato tramite Amazon e sarà disponibile sia in formato cartaceo che in formato digitale (credo sia la prima volta che un libro di ricamo italiano venga presentato in questa doppia veste!!!). 
 
Ma veniamo ai contenuti: dopo una introduzione storica tra realtà e leggenda (romantica e un pò triste...), vengono descritti i materiali e quindi si entra nel vivo delle spiegazioni. Il punto annodato sardo è un ricamo a fili contati e viene presentato con una serie di schemi grafici e di foto passo-passo in maniera molto dettagliata e adatta anche ad una assoluta principiante. In realtà l'esecuzione è piuttosto semplice, come si capisce chiaramente dalle spiegazioni, ma la particolarità sta nei disegni tipici e qui si vede la ricchezza di questa pubblicazione: un intero capitolo è dedicato ai motivi tipici del ricamo sardo annodato, tutti presentati con una fotografia del motivo ricamato e lo schema esecutivo (su quadrettato) nel quale sono chiaramente segnate le linee mediane, il punto di inizio del motivo e il "percorso" esecutivo; nel caso di motivi complessi il percorso esecutivo è differenziato con diversi colori che permettono di eseguire nel corretto ordine tutti i passaggi. Ciascun motivo è riportato col nome in italiano e col nome originale sardo e la carrellata è davvero ricca, con schemi che vanno dal più semplice al più complesso in maniera progressiva. Segue poi un capitolo dedicato ai progetti, anche questi in ordine di difficoltà, dai semplici puntaspilli, ai segnalibri, alle decorazioni natalizie fino ad un bel paralume e ad un ricchissimo cuscino! Tutti i progetti riportano una chiara foto del lavoro finito, istruzioni complete con schemi a colori per il ricamo e istruzioni per le rifiniture e la confezione. Il libro ha una veste grafica elegante ed è ricco di belle fotografie di lavori tradizionali dai quali trarre ispirazione. Alla fine viene riportata una breve ma documentata bibliografia per chi fosse interessato ad approfondimenti storici. Molto bello il quadro scelto per la copertina, rappresentativo di una realtà storica ancora presente in alcune zone del nostro Paese e indicativo di una tradizione che si tramanda e non va perduta!
Libro acquistabile su www.amazon.it (stampa su richiesta).

Il Punto Annodato Sardo. Gioja Ralui, 2014

Punto Caterina de'Medici: un breve tutorial

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Claudia ci delizia sempre con dei lavori stupendi. Questa volta ha pubblicato un post sul suo blog, Lavanda e Lilla, con un tutorial su come si ricama il punto Caterina de Medici. Oltre alla delizia per gli occhi, Claudia fa un breve riassunto dei materiali necessari e, attraverso delle ottime immagini, ci porta per mano attraverso le varie tappe del punto Caterina de Medici ... c'è anche come si fa il nodo del tessitore! 
Consiglia di consultare i libri scritti da Giusy Federici di cui potete leggere una recensione su TuttoRicamo.

Trapunto Fiorentino: come si fa un punta spilli

Il manuale completo del Ricamo Estense

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Sono rimasta rapita dai colori, i disegni, i progetti di questo secondo libro sul ricamo Estense e, mentre lo sfogliavo, pagina dopo pagina, ho iniziato un viaggio colorato e allegro ...!
E' un vero manuale, composto da oltre 200 pagine che accompagna in modo dettagliato, chiaro e esaustivo chi si avvicina a questa tecnica. Una parte corposa dell'opera, un vero compendio, è dedicata alla scuola dei punti ed è suddivisa in punti per marcare linee dritte o curve (ben 36), angoli per le sfilature (8 modelli), finiture (10 esempi), cornici (4 tipologie), retini di fondo (8 tipi), punti di riempimento, punti per evidenziare i contorni di foglie e petali e decori singoli. Inoltre sono illustrati esempi di bordi o cornici costruite con i vari punti e, per finire, sette meravigliosi progetti. Ogni punto, ogni progetto è stato provato e riprovato e i colori dei filati, ispirati alla ceramica graffita ferrarese rinascimentale, sono indicati sia con la numerazione della Anchor sia con quella della DMC. Le spiegazioni di ciascun punto sono accompagnate da immagini a colori del lavoro sia sul diritto che sul rovescio e da schemi che illustrano i vari passaggi che lo rende adattissimo anche alle principianti. Le immagini sono nitide e chiare e di agevole lettura ... insomma gli occhi si affaticano solo per ricamare, ricamare, ricamare!

Se volete seguire Elisabetta nel suo viaggio, qui potete sfogliare una anteprima del libro.

Il manuale completo del Ricamo Estense. Elisabetta Holzer, Nuova S1 2014

Il manuale completo del Ricamo Estense
Il manuale completo del Ricamo Estense
Elisabetta Holzer
Il manuale completo del Ricamo Estense
Prezzo di copertina: € 30,00
Formato: cm 19,5 x 27, pp. 224
Codice ISBN: 9788889262771

- See more at: http://www.nuovas1.it/index.php?option=com_content&view=article&id=300:ricamo-estense&catid=92&Itemid=595#sthash.yX2ZEfRE.dpuf
Elisabetta Holzer
Il manuale completo del Ricamo Estense
Prezzo di copertina: € 30,00
Formato: cm 19,5 x 27, pp. 224
Codice ISBN: 9788889262771

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Elisabetta Holzer
Il manuale completo del Ricamo Estense
Prezzo di copertina: € 30,00
Formato: cm 19,5 x 27, pp. 224
Codice ISBN: 9788889262771

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Elisabetta Holzer
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Prezzo di copertina: € 30,00
Formato: cm 19,5 x 27, pp. 224
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Elisabetta Holzer
Il manuale completo del Ricamo Estense
Prezzo di copertina: € 30,00
Formato: cm 19,5 x 27, pp. 224
Codice ISBN: 9788889262771

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Prove a punt'e nù

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Una fonte inesauribile di lavori a punt'e nu è il blog ricamo e... altro. Consiglio a tutte le appassionate di questo ricamo tradizionale sardo di andare a visitarlo e di salvarlo tra i blog preferiti.
Oggi mi limito a segnalare una "prova" che l'autrice ha fatto prima di affrontare un lavoro più impegnativo. Si vedono bene i diversi motivi utilizzati e come questi , venendo ripetuti in base alla propria fantasia, diano un risultato finale bellissimo!

Alcuni dei motivi tradizionali di questo ricamo, completi di schemi e spiegazioni, li potete trovare nel libro Il Punto Annodato Sardo di Gioja Ralui.

Punto antico: come si fa

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FranzJosef Wikipedia
Il punto antico più conosciuto e diffuso oggi, è un ricamo a fili contati che viene eseguito su tela di lino a trama regolare. Se il tessuto ha 15 fili per centimetro , viene utilizzato il filato perlè n°8 per il punto quadro, i pieni, ecc. e n°12 per le sfilature e i retini.

I principali punti utilizzati sono:
  • il punto quadro: si ricama tirando un po’ il filo. E’ il punto base che serve a delimitare le diverse sezioni del ricamo e che viene eseguito in orizzontale, verticale e diagonale. Sul blog Il Piacere del Ricamo potete vedere un tutorial completo (preparazione della tela, esecuzione del punto)  mentre qui potete vedere un video con l'esecuzione del punto quadro.
  • il punto reale o passato o piatto: si esegue a punti affiancati per ricamare le figure geometriche. Nel punto antico a fili contati ogni punto corrisponde una trama del tessuto;
  • il punto riccio: si esegue, lungo il disegno, una fila a punto indietro che verrà poi ricoperto con punti affiancati, senza entrare nel tessuto sottostante, formando così un cordoncino in rilievo;
  • il cordoncino ed il punto rammendo: usati per riempire i retini;
  • le sfilature nelle sue diverse varianti come il gigliuccio.
Non mi resta che auguravi BUON RICAMO!!!

Filet in tondo

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Del filet in tondo ancora non abbiamo parlato in questo blog ma le nostre lettrici più attente avranno sicuramente letto la recensione del libro Filet in tondo di Enza Termine e Carmela Tralli. 
Ri-pubblichiamo, per tutte le appassionate, il materiale che Enza aveva messo a disposizione di TuttoRicamo...


La rete a rosoni non è una variante del Filet tradizionale, ma è una tecnica di lavorazione della rete in tondo che nasce parallelamente allo sviluppo del Filet classico. Uno dei documenti principali a testimonianza di ciò, da cui sono tratte le immagini seguenti) è stato scritto da Thérèse de Dillmont (1884) nella Encyclopedia of needlework, che oltre a spiegare le tecniche della rete classica dedica un articolo alla Rete in tondo.











 


Altra testimonianza è data da quest’ultima immagine (tratta da Modern Priscilla, Christmas and Pilgrim Tercentenary Number, Vol. XXV, No. X, Dec 1920), scaricabile dal sito della Antique Pattern Library, che rappresenta un cuscino realizzato unendo le due tecniche, dalla quale si evince che la parte interna è stata realizzata con la tecnica classica, mentre quella esterna è stata lavorata con giri successivi in tondo.


Diversamente da quella diagonale (tradizionale) la rete lavorata in tondo è poco conosciuta ed ha origini incerte, si pensa che risalga alle antiche civiltà egizie, come dimostra l’immagine sottostante, tratta da Lacis by Carità, Sampson Low, Marston & Co. Ltd., London, 1909, che narra di un esemplare lavorato in tondo ritrovato in una tomba egizia nel periodo romano ( tra il III e il VII sec a.c.).
In Sicilia quest’arte viene gelosamente custodita da pochissimi amatori del filet, che vivono in paesini di mare, dove la lavorazione della rete a rosoni un tempo si intrecciava all’attività della pesca. 
La tecnica dell’esecuzione della rete a rosoni è identica a quella della rete dritta, ma mentre qui si lavora in giri di andata ed in giri di ritorno, nell’esecuzione della rete a rosoni si lavora sempre girando attorno alle maglie avviate, aumentando e diminuendo a seconda della forma che si vuole eseguire. 
La rete viene lavorata utilizzando l’ago modano e delle asticciole di diversa misura, che si adoperano a seconda del centro da realizzare o del filato che si utilizza (Enciclopedia dei lavori femminili, Mani di Fata). 
La seguente immagine è un esempio delle possibili applicazioni della rete circolare (lavoro realizzato da Enza):


Bibliografia
  • Enciclopedia dei lavori femminili, Mani di Fata, pp. 463 – 467 
  • Rivista “La rete a rosoni”, Mani di Fata, 1982 
  • “Lacis” by Carità, Sampson Low, Marston & Co. Ltd., London, 1909, pp. 93 - 94, scaricabile dal sito dell'Universita' dell'Arizona. 
Libri
Dal 2009, data della prima pubblicazione su TuttoRicamo, Enza ne ha fatto di strada e sul suo sito c'è un ricchissimo tutorial con dettagliate spiegazioni e video.


NOTA: precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Fiocchi di neve...

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Oggi TuttoRicamo cede volentieri lo spazio del blog ad un'amica:

Salve! Sono Gioja Ralui, autrice del manuale sul punto annodato sardo, questo qui, per intenderci:


Voglio innanzi tutto ringraziare tutte le amiche che lo hanno acquistato e soprattutto quelle che hanno pubblicato su Amazon le loro recensioni. Devo riconoscere che mi sono sentita lusingata, in maniera particolare mi ha fatto piacere il fatto che molte di coloro che hanno recensito il libro ne hanno apprezzato la chiarezza espositiva e la ricchezza iconografica.
Aggiungo infine, per coloro che volessero acquistarlo, che il libro è disponibile su Amazon a questo indirizzo qui.

Bene: dopo questa doverosa premessa passo al motivo per cui ho chiesto ad alcune amiche la disponibilità di questo spazio.
Siamo già in autunno, le vacanze sono ormai un ricordo, si riprendono le attività solite... Così ho pensato: perché non regalare alle amiche appassionate del punto annodato sardo un'idea, un piccolo spunto per un dono per le feste di fine anno?
Ed ecco per voi i miei fiocchi di neve: uno piccolo per chi ancora non se la sente di cimentarsi con un lavoro impegnativo ed uno più grande per coloro che ormai si sentono padrone della tecnica.
Per ogni fiocco pubblico sia lo schema completo, per dare un'idea del risultato finale, sia lo schema - ingrandito - di un quarto del motivo, così da renderlo più leggibile.

Questo è il fiocco piccolo completo:



... e qui sotto lo stesso fiocco in dettaglio nella forma di un quarto:




Questo invece è il fiocco di neve più grande completo:



....mentre questo è il suo quarto in dettaglio


Queste due figure possono essere utilizzate singolarmente, ma anche insieme, per un centrino, o possono costituire il motivo per un cuscino, oppure, collegati con un motivo a zig zag (che potete trovare anche nel libro), possono diventare la decorazione di una tovaglietta di Natale....

Ancora un grazie per l'ospitalità e l'attenzione e buon lavoro! Termino ricordando il mio indirizzo email:giojaralui@gmail.com

Ricamo di Casalguidi. Ieri, oggi e domani

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Questa pubblicazione rappresenta il proseguimento del manuale “Ricamo a Casalguidi” dove sono trattate le nozioni tecniche basilari e fondamentali per l’esecuzione del ricamo. Il libro, di una quarantina di pagine, contiene numerosi schemi di disegni di base per facilitare la riproduzione di alcuni ricami meravigliosamente fotografati. I dieci disegni sono riprodotti su una base a quadretti che corrisponde a quattro fili e il punto quadro e le filze sono rappresentate da linee colorate.

Adatto a chi già padroneggia questa tecnica e vuole personalizzare a suo gusti i propri lavori.

Ricamo di Casalguidi. Ieri, oggi e domani. Associazione Culturale Club del Ricamo Casalguidi, 2014


Punto antico: come si fa il fiorellino a punto vapore

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Uno degli elementi decorativi del punto antico, specialmente nella interpretazione di Bruna Gubbini, sono i fiorellini a punto vapore.
Sul blog Italian Needlework trovate la spiegazione passo passo (in inglese ma con molte immagini) per ricamare questo elemento decorativo. In questo video, di una appassionata ricamatrice del Giappone!!! potete vederne la realizzazione.

Che dire ... i fiorellini più internazionali che conosco ;o)

Sfilato Siciliano

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Lo sfilato sicilianoè un ricamo complesso e non deve essere stato facile scrivere un libro di 50 pagine in tre lingue, italiano, francese e inglese. L'autrice, percorrendo le varie fasi della lavorazione e utilizzando sequenze fotografiche per illustrare i diversi passaggi, con questo volume è riuscita, in modo artigianale, a portare a conoscenza del pubblico la tecnica dello Sfilato Siciliano. Sono descritti alcuni "trucchi del mestiere" per sfilare la tela, anche non quadra, e la procedura corretta per legare la rete (compreso la sostituzione del filo nella rete!). Ora non si avranno più dubbi sul modo di costruire la rete nello sfilato siciliano, diversa da altre tipologie di ricami! Seguono la descrizione delle impostazioni e lavorazione dello sfilato '500, '700, '400 e Chiaramonte.
Personalmente trovo lo sfilato siciliano '500 molto complesso e non mi è sufficiente un libro ... molto meglio seguire un corso, se si ha la possibilità, o comprare la stoffa già preparata! Le istruzioni e spiegazioni per gli sfilati '500, '700, '400 e Chiaramonte, mi hanno aiutato a capire meglio la procedura anche nei passaggi un pò più difficili, ma non sempre le immagini sono state di facile lettura. Ho avuto difficoltà a distinguere bene il passaggio del filo sulla tela.
Il volume non manca di introduzione storica e di fotografie di alcuni lavori meravigliosi e della città di Ragusa.

Consiglio questo libro a chi, anche principiante, vuole imparare la corretta esecuzione della rete e alle lettrici di lingua inglese essendo, a mia conoscenza l'unico che spiega questa tecnica in inglese.

Sfilato Siciliano. Giovanna Gurrieri Attanasio, 2014

Ricamo di Lamporecchio

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Nei primi decenni del '900 nella provincia di Pistoia, fiorirono numerosi laboratori dove si producevano manufatti ricamati a mano. Nel comune di Lamporecchio, nel 1910 Laura Jonne Merrick (1842 - 1926), nobildonna di origine gallese stabilizzatasi a Papiano, fondò una scuola di ricamo e merletti, per dare alle donne un occasione di guadagno. Fu chiamata, a insegnare il ricamo da Reggio Emilia, la maestra Clotilde Negroni (1862 - 1931) e le allieve, che dovevano avere non meno di 12 anni, divennero operaie per la produzione di manufatti ricamati per la vendita.
La scuola ideò, basandosi sulla tradizione locale, un particoalre tipo di ricamo, il ricamo di Lamporecchio e i manufatti richiestissimi, furono esportati negli Stati Uniti. La tecnica è caratterizzata da disegni raffiguranti animali e fidanzati stilizzati eseguiti contornando il disegno con punto cordoncino ed arricchendolo di punto piatto ed altri punti tipici dei ricami pistoiesi.
Virginia Torrigiani, alla morte di Laura Merrick, continuò a interessarsi alla scuola e tramandò il ricamo di Lamporechio alla nipote Vannina Bonfanti. Oggi conosciamo questo ricamo grazie all'impegno del Club del Ricamo di Casale in Casalguidi. 


Libri
  • Storia ed Arte del Ricamo. Il Punto Casalguidi.Paolo Peri, Settegiorni Editore, 2007.
Le immagini e i disegni presentati in questo articolo sono di proprietà del Club del Ricamo di Casale che ringraziamo per averci concesso di pubblicarli e aiutato nella stesura dell'articolo.

NOTA: precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Punt'é nu: i motivi degli angoli

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Nei lavori a punt'e nù il ricamo è costituito da fasce ricamate a uno o più motivi ripetuti in sequenza. L'impostazione del lavoro richiede tutta una serie di calcoli, per evitare che il disegno resti decentrato ed è la bravura e l'inventiva della singola ricamatrice a dare l'aspetto finale al lavoro.
Una magnifica carrellata di "angoli" e qualche consiglio su come  impostare il lavoro si trova nel blog ricamo e... altro  ... se amate i lavori a fili contati dateci una occhiata! 


Alcuni dei motivi tradizionali, completi di schemi e spiegazioni, li potete trovare nel libro Il Punto Annodato Sardo di Gioja Ralui.

Il Punto Antico - Le Retine del Punto Antico

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La Scuola di Ricamo di Borgo San Lorenzo (FI) propone due libretti sul punto antico curati da Maria Margheri Manetti, fondatrice della scuola nel 1979. I due volumetti sono in formato super-ridotto, si presentano come circa la metà (in verticale) di un foglio di formato A3, hanno un centinaio di pagine, la copertina morbida e immagini solo in bianco e nero.
 
Il primo libretto, Il Punto Antico, inizia con una breve storia del punto antico e passa quindi alle basi della tecnica, iniziando col punto quadro e proseguendo con gigliuccio, punto Rodi, punto vapore, punto reale, punto riccio e (abbastanza inusuale per i libri sul punto antico) propone anche il punto principessa. Successivamente viene presentata una panoramica dei punti traforati (pallino eseguito in due modi diversi) e tagliati con alcuni tipi di riempimento (a punto festone, pippiolini, punto spirito e un accenno, ma proprio un accenno, di Aemilia Ars). Il libro si conclude con una galleria fotografica (circa una ventina di pagine!) dei lavori delle allieve.
 
Stessa impostazione per il secondo libretto, Le Retine del Punto Antico, che presenta una interessante introduzione sul ricamo come terapia per lo stress (niente di più vero!!!). In questo volumetto vengono presentate le tecniche di esecuzione del rombo e del quadrato a fili tagliati e quindi vengono proposti diversi tipi di riempimento (una quindicina, più o meno, considerando le diverse varianti) per completare e abbellire le reti realizzate. Le ultime 50 pagine sono dedicate alla galleria dei lavori delle allieve della scuola.
 
Ho comprato questi libretti perchè attirata dal prezzo davvero inusuale per un libro di ricamo (costano meno di una rivista!) e devo dire che sono contenta di essermi lasciata "tentare" dall'acquisto. Non credo che si riesca ad imparare il punto antico seguendo questi piccoli testi, ma sicuramente sono una bella fonte di idee e di ispirazione. Le immagini dei lavori sono tutte in bianco e nero, le foto sono piuttosto piccole (vista la dimensione dei libretti) e, anche se molto chiare, ovviamente non permettono di cogliere alcuni particolari (es: contare i fili di alcuni motivi che si volessero riprodurre). Di nessun lavoro viene fornito lo schema esecutivo, ma molti dei retini e delle sfilature che vediamo nelle foto sono spiegati nella prima parte dei due libretti. Le spiegazioni sono piuttosto essenziali, nel primo libretto gli schemi sembrano addirittura disegnati a mano, mentre nel secondo libretto si nota una grafica migliore, anche se piuttosto minimale. Tutte le tecniche e i motivi spiegati sono comunque fotografati in maniera piuttosto chiara. Nel complesso non consiglierei questi libretti a chi si avvicina al punto antico per la prima volta, la tecnica non è difficile, ma è piuttosto composita e quindi necessita di un insegnamento dettagliato e graduale che certamente questi libretti non offrono. Ma, per chi sa già eseguire la tecnica, direi che questi libretti sono uno strumento prezioso e ricco di idee e di spunti, una raccolta compatta e maneggevole di molti motivi, uno strumento che, più che insegnare a ricamare, invita a creare le proprie combinazioni basandosi sul proprio gusto e la propria creatività!
 Redatto da Maria Rosaria

Il Punto Antico. Maria Margheri Manetti, Libreria Editrice Fiorentina (Collana "gli scudi"),  Firenze, 1994.
 
Le Retine del Punto Antico. Maria Margheri Manetti, Libreria Editrice Fiorentina (Collana "gli scudi"),  Firenze, 2009.

Sardinian Knotted Embroidery: Whitework from Teulada

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Yvette Stanton, nota ricamatrice australiana, ha personalmente visitato Teulada e, dopo aver ammirato i ricami e osservato le ricamatrici si è messa a lavoro e pubblicato un libro con il quale l'autrice presenta, al resto del mondo, un ricamo tradizionale sardo.  Il punt' e nu è un ricamo a fili contati, originario del paese di Teulada, che utilizza un nodo per creare disegni geometrici.
Il libro, in inglese, è composto da 104 pagine con 11 meravigliosi progetti e in allegato, due fogli di disegni e modelli.
I progetti sono presentati con spiegazioni, istruzioni e diagrammi molto dettagliati (chi ha già gli altri libri dell'autrice conosce bene la sua meticolosità). Alcuni progetti sono piccoli come un pendente con un inserto ricamato e un biscornu, altri più impegnativi come una tovaglia e un vestito (modello incluso!) con l'orlo ricamato da un motivo a punt' e nù.
Un anteprima del libro la potete vedere in questo video.

Sardinian Knotted Embroidery: Whitework from Teulada Yvette Stanton 2014

Retini di fondo: come si fa il punto rodi

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Il punto rodi è uno dei retini di fondo più usato e versatile. Per la sua esecuzione i tessuti usati tradizionalmente erano i lini di varia consistenza e la batista o mussola. Oggi si preferiscono le tele di lino ad armatura regolare, con fili piuttosto distanziati tanto da permettere di essere facilmente legati insieme. Il filato utilizzato dovrebbe avere lo stesso spessore dei fili della tela. Deve avere anche una certa robustezza per mantenere una tensione costante e non rompersi quando tirato. E' preferibile utilizzare un ago a punta arrotondata e il telaio per facilitare il controllo della tensione del filo. 
Il punto base è il punto indietro che si lavora in diagonale, dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra. 

Di seguito vengono forniti gli schemi esecutivi del punto Rodi e di alcune sue varianti. Il punto indicato con 1 è quello in cui esce l'ago per iniziare il lavoro, i successivi numeri indicano i passaggi seguenti. Quando il punto richiede un movimento di andata ed uno di ritorno, sono disegnate in azzurro più chiaro (nello schema del ritorno) i punti già eseguiti nell'andata.






 

Se volete qualche idea per provare a ricamare il punto rodi lasciatevi ispirare da questo splendido cuscino portafedi proposta da Silvana Fontanelli.


NB Schemi di MariaRosaria precedentemente pubblicati su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.
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