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Ricamo di Lamporecchio percorso esecutivo: un esempio

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Il ricamo di Lamporecchio è caratterizzato da disegni raffiguranti animali e fidanzati stilizzati eseguiti contornando il disegno con punto cordoncino ed arricchendolo di punto piatto ed altri punti tipici dei ricami pistoiesi. Di seguito vogliamo mostrarvi come veniva progettato e realizzato il ricamo.

 
Il disegno originale


Il disegno con la schematizzazione dei punti


Il disegno perforato

Il ricamo

Le immagini e i disegni presentati sono di proprietà del Club del Ricamo di Casale che ringraziamo per averci concesso di pubblicarli.

NOTA: precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Nappe

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Mostra del ricamo e del tessuto di Valtopina 2011
Le nappe a frange hanno sempre trovato un largo impiego in vari campi, sia della moda sia dell’arredamento di casa. Il materiale che viene usato varia secondo l'impiego così come i colori e le forme.
Oltre alla funzione decorativa le nappe hanno anche la funzione di legare estremità di corde, trecce e tessuti (es. i bottoni) e aggiungere peso ai punti dove sono attaccate (es. tende, tovaglie, orli).
Variamente decorate, le nappe sono formate da
  • una testa, 
  • un corpo svasato verso il basso, 
  • un collo e 
  • un cordone.
Dalla testa di varie forme (tonda, a pera, ovale, piatta) possono venir fuori altri cordoni. Il corpo è formato da numerosi fili che pendono liberamente o sono annodati e intrecciati, a grappoli, a fiocchi.Il collo serve per raccogliere i fili e il cordone per sospendere le nappe.
A sua volta il cordone, al centro della nappa, può essere visibile o nascosto, attraversare, iniziare o terminare con la testa. 

Nappa a macramè

Nappe con corpo a frangia libera e a fili annodati
Si possono usare innumerevoli e svariati materiali (cotone ritorto, lino, seta, fili metallici) che detteranno la scelta della tecnica (uncinetto, macramè, ad ago, semplici nodi … ) più adatta per confezionare la nappa producendo così effetti diversi anche in base all’uso al quale è destinata.

 

Le principale tecniche di ricamo che utilizzano, in vario modo, le nappe per arricchire i manufatti sono il punto Caterina de’ Medici, l’Aemilia ars, l’Ars Aesis l’Ars Panicalensis, il punto Assisi, il punto Deruta, il punto Umbro (alla Casa Museo di Palazzo Sorbello di Perugia si possono vedere delle magnifiche nappe), il ricamo di Casalguidi … solo per citarne alcuni.

Ricamo Deruta antico Mostra del ricamo e del tessuto di Valtopina 2011

Cuscino ars Panicalensis Italia Invita 2007
Le nappe quindi a secondo della funzione a cui sono destinate e ai materiali impiegati posso essere più o meno elaborate … l’unico limite è la fantasia!

Libri
  • Nappe. Forme di ornamento tessile. M. Rita Faleri, Rosalba Pepi, ottobre 2010 .
  • Nappe, Nappine e Bottoni della Scuola del Pischiello di Romeyne Ranieri di Sorbello. G. Porpora, dicembre 2010 . Arti Decorative Italiane.
  • Nappe e pendagli. Giuseppa Federici, aprile 2007.

Intaglio fantasia

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Il ricamo a cui abbiamo dato il nome di "intaglio fantasia"è nato dal desiderio di interpretare in maniera più fantasiosa e creativa il punto intaglio, sostituendo le barrette di unione con zone da ricoprire con punti e tecniche diverse di ricamo, valorizzando, quindi, proprio le parti "vuote" rispetto al motivo principale che diventa, così, meno appariscente.

Ci siamo rese conto, però, che i disegni classici dell'intaglio non sempre si prestavano a questa "interpretazione", perchè le zone ricoperte da barrette erano relativamente piccole per i punti che volevamo inserire, per cui abbiamo creato disegni nuovi che più si adattavano alle nostre intenzioni. 


Lo spunto ci è venuto osservando alcuni disegni di pizzo Rinascimento, che nelle sue volute crea sia motivi pieni che zone vuote dove potevamo applicare, in un gioco di "pieni e vuoti", tutte le tecniche che secondo noi si prestavano a questo scopo. Ma mentre nel Rinascimento il nastro che si muove presenta sempre due righe parallele, noi abbiamo modificato i disegni, conferendo agli stessi maggiore movimento e creando motivi meno schematici.
I disegni, comunque, prevedono sempre un doppio giro di festone (il nastro) facendo in modo che un lato sia rivolto verso l'interno del lavoro e uno verso l'esterno. 


La stoffa tra i due festoni crea il motivo mentre nelle zone vuote la fantasia della ricamatrice la fa da padrona inserendo piccole sfilature, retini, punti a fili contati, ecc. Ben si prestano a questo scopo tutti i motivi del ricamo d'Assia sia per le reti da riempire con la tessitura e il punto spirito, sia per tutti gli altri punti previsti dal ricamo a fili contati.


La stoffa più indicata per questo tipo di ricamo è una tela di lino a trama regolare con un numero di fili che vanno da 16 a 20 per cm (Cupolone di Giori, 2000 di Bellora, Nuovo Ricamo di Graziano). Si possono usare anche stoffe più fini purchè la trama sia "leggibile".
Si usa il filo da ricamo bianco DMC nr. 25 e 30 (a seconda dei punti) ed il cordonetto DMC n. 80 per le reti.

NOTA Testo redatto da Antonietta Monzo Menossi e Annamaria Monzo Veronese della Scuola Ricami & Legami e ricami eseguiti da Stefania precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Ricami d’Italia

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da L'angolo di Stefania
Ricami d’Italia è un album pubblicato nel 1931 per "Casa Bella" da gli editori S. Lattes & C., Torino. 
La pubblicazione è avvenuta in seguito a una mostra di lavori femminili ed è una raccolta di merletti e ricami provenienti da diverse parti d'Italia: una vera testimonianza storica!
Stefania Bressan ha messo online il PDF del libro, donato da Bianca Rosa Bellomo, che potete scaricare visitando il suo sito.

Se cercate una pubblicazione con delle spiegazioni su come eseguire i ricami rimarrete deluse ma, per chi è una appassionata della storia dei lavori femminili e, come me passa le ore in adorazione davanti a dei veri capolavori, vistate immediatamente il sito di Stefania e scaricate i PDF!!!

 Buona "adorazione" a tutte!

Ricami d’Italia, editori S. Lattes & C., Torino, 1931.

Arte e Ricamo a Parma

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Si tratta della ristampa dell'edizione del 1926 a cura di Manuela Soldi. L'edizione del 1926 riporta i disegni di alcuni particolari ornamentali dei monumenti di Parma e ne illustra la loro applicazione nel ricamo. La tecnica utilizzata è il punto Parma, ideato negli anni venti del XX secolo da Bianca Bonfigli Bignotti, presidente del "Patronato dei lavori femminili" di Parma. La ristampa è arricchita da una prefazione storica di Manuela Soldi e da schemi per eseguire il ricamo di Parma a cura di Liliana Babbi Cappelletti.
Di seguito riportiamo alcune recensioni precedentemente pubblicati su Tuttoricamo.com di cui questo blog è la continuazione.

L’album è la ristampa di una rara seconda edizione, del 1926, che illustrava motivi ornamentali parmensi e non solo. Nell’introduzione l’autrice, che “sa anche fare”, giovane ricercatrice piena di entusiasmo e di talento, riesce a mettere un punto fermo in una storia che, prima del suo intervento, non aveva contorni nettissimi. Si inquadra il periodo, si individuano personaggi, si mettono in evidenza lavoro e meriti, si spiega.
Per rendersi conto della validità della ricerca basta dare uno sguardo alla bibliografia (dal 1925 al 2008), vasta e ben organizzata.
I disegni sono classici e in parte noti ma non si era mai concretizzata una pubblicazione che riportasse tutte le opere originali che sono state alla base di un ricamo di grande effetto, eseguito ancor oggi da molti e da grandi scuole.
A completamento dell’album vengono pubblicate alcune immagini (a pag. 11 e 38) tratte da articoli e manuali, che indicano motivi meno noti ed anche qualche tentativo di evoluzione.
Un particolare ringraziamento dalla sottoscritta per aver messo un tassello importante alle ricerche su Elisa Ricci. Come riportato nell’introduzione fu lei, infatti, Elisa, secondo la testimonianza di Lidia Morelli, a dare il nome di “Punto di Parma”.
Che dire di più? Manuela, continua così!

L’album è la ristampa di un’opera piuttosto rara, un modellario dedicato al Punto di Parma, ricamo di per sé poco conosciuto nato negli anni Venti nell’omonima città. La sua caratteristica fondamentale era quella di trarre spunto per i disegni dai monumenti romanici della città, i fregi dei quali sono qui reinterpretati come disegni per ricamo. Nonostante il grande successo riscosso all’epoca, il Punto di Parma venne ben presto dimenticato o quasi, con il cessare delle attività del Patronato che l’aveva ideato. Oggi ci si avvia alla riscoperta di questa interessante tecnica, della quale questa ristampa è una tappa. Alle pagine dell’album antico si accompagnano una breve introduzione che descrive e inserisce l’episodio nel contesto storico, artistico e sociale del periodo, una bibliografia sull’argomento, alcune foto di lavori degli anni Venti e Trenta e le indicazioni tecniche per la realizzazione dei punti di Liliana Babbi Cappelletti. Nel suo insieme dunque, un’opera interessante non solo perché documenta una curiosa tecnica di ricamo, ma anche uno sguardo sul variegato mondo delle arti applicate italiane di quel periodo, che tanto ha dato al ricamo e al merletto.
Redatto da Manuela

Si può “sfogliare” il libro virtualmente sul sito della casa editrice.

Arte e Ricamo a Parma. Motivi ornamentali dei nostri monumenti studiati per l'applicazione al ricamo. Patronato dei lavori femminili Parmensi. Ristampa del 1926 a cura di Manuela Soldi. Nuova S1

Punto Antico Disegnato. 5° Album di ricamo

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Raccolta di disegni ritrovati “nei cassettoni delle nostre nonne” in occasione di una mostra. Una breve presentazione storica, la progettazione di un lavoro e l'esecuzione dei punti di ricamo introducono il libro. I punti di ricamo sono spiegati ed illustrati da fotografie a colori facili da seguire. Oltre ai punti come erba, reale, pieno, riccio, quadro, tagliato (con disegni di un insieme di punti tagliati) ecc. sono spiegate anche alcune tecniche complementari come il gigliuccio, l'intaglio, il Richelieu, il Pisano, il reticello (con moduli per comporre schemi). Nelle pagine seguenti sono pubblicati i motivi per i ricami e le fotografie dei lavori realizzati con la tecnica del Punto Antico disegnato. Lavori splendidi e molto interessante e stimolante la raccolta dei disegni che permettono di realizzare dei ricami dal gusto elegante e classico.

Punto Antico. Disegnato con punto reale, punti tagliati e reticello” 5° Album di ricamo. 2009, Giuseppa Federici

Cavandoli: come si fa

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da Silvia e la lana
Il Cavandoli è una trina a nodi molto simile al macramè che utilizza il nodo cordoncino.
I disegni per la sua realizzazione si possono prendere da motivi ideati per i ricami a fili contati, punto a croce, filet ecc. Il filato dovrà essere di almeno due colori, uno per il fondo che presenta nodi orizzontali ed uno per il soggetto che presenta nodi verticali. L’avvio è lo stesso usato nel macramè ma il filo portanodi iniziale deve essere molto lungo in quanto deve essere filo portanodi, nel fondo, o filo annodatore, nel disegno, fino alla fine del lavoro.

Girovagando sul web alla ricerca di qualche tutorial ho trovato delle istruzioni per iniziare a provare a realizzare un vostro piccolo lavoro a Cavandoli.
Grande poi è stata la mia sorpresa quando mi sono imbattuta nel blog Silvia e la lana! Silvia ha messo ha disposizione le scansioni di alcune pagine dell’enciclopedia "Professione donna" ... grazie Silvia!

Punto Parma: come si fa

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I lavori eseguiti con questa tecnica erano comunemente legati ad oggetti d'arredo e eseguiti su tela di lino grossa e robusta, greggia o grigio-chiaro usando filati grossi di cotone ritorto avorio e impiegando punti adatti a dare un effetto a rilievo del lavoro.
Il punto Parma è costituito dal punto catenella lavorato in tre file parallele e dal punto festone. 

Si inizia ricamando tre righe accostate di punto catenella nella stessa direzione. L’inizio di ciascuna riga, come la fine, avverrà nello stesso punto.
Una volta terminate tutte le righe di punto catenelle si dovrà dare rilievo al lavoro eseguendo il punto festone, con la costa all'interno delle righe: in ogni punto catenella si eseguono tre punti festone senza prendere il tessuto sottostante.
Il ricamo di Parma viene poi completato utilizzando per le altre parti del disegno diversi punti come il punto catenella, a punto erba, punto lanciato e il punto a nodi.

Di seguite potete trovare alcuni dei tutorial disponibili in rete:

Cavandoli e Lidia Morelli

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Lidia Morelli fu scrittrice e giornalista della prima metà del '900. Scrisse anche per la rivista di architettura La Casa Bella, dove pubblicò, sul n. 9 del 1929, un articolo sul punto Cavandoli che è stato condiviso da Bianca Rosa Bellomo su Facebook nel dicembre 2013. Per facilitarne la lettura potete scaricarlo in formato PDF : Lidia Morelli, Il punto cavandoli, in "La casa bella", n. 9, 1929, pp. 25-28.

Se vi siete incuriositi, potete leggere (in inglese) una breve biografia di Lidia Morelli sul blog Italian Needlework.

Un grazie a Bianca Rosa e Jeanine, due segugi (nel senso che riescono sempre a "stanare" cose interessanti) del ricamo ;o)

Riporto genovese

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realizzato dall'Associazione De Fabula (Lidia Gatto)
Il riporto genovese è un ricamo per applicazione molto praticato nella città ligure tra il XVI e XVIII secolo. Secondo testimonianze settecentesche era già in uso in epoca romana.
Uno degli esempi più antichi di riporto, databile verso la fine del Cinquecento (Collezione di Palazzo Spinola, Genova) è rappresentato da un fondo in raso giallo su quale sono applicati riporti in taffetà rosso da cui si diramano foglie ed infiorescenze in raso verde, bianco e azzurro. Databile verso la metà del Seicento, altri teli con applicazioni in velluto, caratterizzate da una dominante cromatica, a volte azzurra,altre rossa su disegni di foglie d'acanto che si allargano in ampie volute. Il tessuto di fondo più usato nel Seicento è quello in colore giallo. Questo tipo di ricamo era in prevalenza usato su tessili destinati all'arredo liturgico. Con il XVIII secolo, i ricami a riporto ebbero un ruolo da protagonista nel decoro delle portiere, presenti nei più importanti palazzi aristocratici e riportanti spesso decori con la stemma di famiglia. Tipici di questo periodo sono le applicazioni con sete variopinte.

L'associazione De Fabula, Giaveno Ricama, la scuola Ricami e Legami e l'associazione Fili di Luna di Sarzana (SP) stanno collaborando ad una studio sul riporto genovese ed il ricamo Bandera.

realizzato dall'Associazione De Fabula (Matilde De Benedetti)

Bibliografia e libri
  • G.Morazzoni "Ricami genovesi" Milano 1952.
  • N. Rothstein "Silk Designs in Eighteen Century" Londra 1990.
  • M. Cataldi Gallo "Tessuti" Genova 1999.
  • M. Castaldi Gallo "Uniformità di decori e armonia di colori: i tessili nell'arredo seicentesco, in Genova nell'età barocca." Bologna 1992.
  • Filo, Ricamo, Nodi e Colore - L'origine dei punti - curato dalla Provincia di Udine.
NOTA Testo redatto da da Rosalba Niccoli (Associazione De Fabula) , precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Punto Parma

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da parchidelducato.it
Il Punto Parma riproduce, con effetti di cordone e passamaneria, i bassorilievi dei monumenti romanici della città, in particolare il Duomo e il battistero. 
Fu ideato negli anni venti del XX secolo da Bianca Bonfigli Bignotti, presidente del "Patronato dei lavori femminili" di Parma, per raggiungere lo scopo della riforma dell'ordinamento della scuola del ministro Gentile, di ispirarsi ai lavori artistici della regione per l'insegnamento del lavoro femminile nelle scuole italiane. Con la collaborazione d'Irma Lanza Balestrieri, che curò l'insegnamento teorico-pratico della tecnica, e di Leone Carmignani, giovane disegnatore, pubblicò nel 1925, un albo di disegni "Motivi ornamentali dei nostri monumenti, studiati per l'applicazione al ricamo".
Negli anni a seguire, alcune scuole e laboratori di Parma fecero fiorire il punto Parma ma dopo la seconda guerra mondiale, si persero le tracce del Patronato ma in alcuni libri e manuali pubblicati successivamente il Punto Parma viene ancora descritto.
I lavori eseguiti con questa tecnica erano comunemente legati ad oggetti d'arredo, come cuscini, coperte o paramenti liturgici. Si esegue su tela greggia o grigio-chiaro di lino grossa e robusta con filati grossi di cotone ritorto avorio: la base di lavoro è composta dal punto catenella, punto smerlo e da altri particolari a punto nodi, mezzo punto e punto erba. Tutti punti adatti ad imitare l’effetto a rilievo del lavoro.

Bibliografia
  • Banzola M. O., Ricami d'arte a Parma proposti nel 1925 dal "Patronato dei lavori femminili parmensi", in "Malacoda: bimestrale di varia umanità", N° 40 (gennaio- febbraio 1992) pp.41-47, Tecnografica, Parma.
  • Morelli, Lidia, Mani alacri: libro di lavori femminili. Torino - 1933. 
  • Morelli, Lidia, Il punto di Parma, in "La casa bella", giugno 1930, pp.50-54. 
  • Ricami d’Italia, editori S. Lattes & C., Torino, 1931.
Libri

Ciclamino. Oggetti a Punto Antico

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Piccolo libro color ciclamino.
Diverso nel formato (21 cm x 24 cm) e nel colore dagli altri libri sul Punto Antico di Bruna Gubbini ma simile nelle spiegazioni chiaramente illustrate con schemi e fotografie. Diverso anche nei lavori proposti, tutti rigorosamente color ciclamino, possono essere ricamati “in un weekend, per sopportare un giorno di pioggia, per creare un regalo non banale o per dimostrare quanto siamo brave". Non troverete quindi lavori come tende, lenzuola, tovaglie, centri, paralumi...bensì nappine, busta porta fazzoletti, portatovaglioli, porta aghi, bomboniere. Le scuole dei punti sono essenziali ma se siete già esperte o avete gli altri libri della serie, non troverete difficoltà nel ricamare i meravigliosi oggetti proposti.
Provare per credere!
Testo in italiano e inglese.

Ciclamino. Oggetti a Punto Antico. Bruna Gubbini, 2010, Edizioni Punto Antico

Cavandoli

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da Il Quadrifoglio
Il “Bricco” ed il “Cavandoli”: storie parallele di due tecniche che con discrezione furono inventate, con discrezione si svilupparono e con discrezione scomparvero. In pochi sanno della loro esistenza ed è un peccato perché entrambe hanno le caratteristiche necessarie per entrare a far parte del lungo elenco di tecniche italiane ma hanno anche una cosa in più di altre: la storia. Infatti si sa esattamente dove,come, quando e perché furono create ed è con una punta di orgoglio che posso affermare che è grazie ad una mia appassionata ed appassionante ricerca che sono state riscoperte.

Il “Cavandoli” è un tessuto che si ottiene annodando con le mani fili di due colori contrastanti: l’alternarsi di due semplici nodi fa sì che si crei il fondo di un colore ed il soggetto di un altro. Il “Cavandoli” nacque a Torino nella seconda decade del 1900 presso l’Istituto “Casa del Sole”, fondato per accogliere i figli sani di genitori ammalati di tubercolosi. La direttrice dell’istituto, Signorina Valentina Cavandoli, oltre a preoccuparsi dell’istruzione dei piccoli ospiti, organizzava attività educative e ricreative: tra questa c’era la creazione di piccoli oggetti quali segnalibri, copriscatole, copertine per libri ecc. lavorati a Cavandoli che venivano venduti durante mercatini stagionali ed il ricavato veniva versato sui libretti di risparmio dei bambini stessi. Fu la II° guerra mondiale a determinare la chiusura della “Casa del Sole” e quindi la fine di tutte le attività che ivi si svolgevano. Valentina visse molti ancora anni ma il “Cavandoli” non fu più praticato a fini divulgativi e quindi venne dimenticato.

Bibliografia
Libri

NOTA Testo redatto da Gisella Tamagno (promotrice e coordinatrice del Circolo di Ricami dell'Associazione Culturale "Il Quadrifoglio"), precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Riporto Genovese: come si fa

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realizzati dall'Associazione De Fabula (Rosalba Niccoli)
Il ricamo a riporto, consiste nell'applicazione di pezzi di tessuto su un fondo, ritagliati a seconda del disegno desiderato. Si devono eseguire due operazioni separate: la prima, preparare un disegno su carta che consentirà il taglio delle parti in stoffa evitando sprechi. La seconda, l'applicazione delle varie parti sul tessuto di fondo, avendo cura di spalmare la colla sul retro (specie sui bordi in modo da evitare sfilacciature) ed assicurandole con filze. Si fissa poi un cordoncino di rifinitura detto "cordoncino parigino" che oltre a contornare il disegno, sottolinea anche le parti interne, quali nervature, foglie ed altri particolari.

Spiegazioni e disegni per realizzare un cuscino sono state pubblicate su Ricamo Italiano n. 55, maggio 2009, pg.25, stella 5 "Bandera e Riporto". 


NOTA Testo redatto da da Rosalba Niccoli (Associazione De Fabula) , precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

La “coperta” Guicciardini. Il restauro delle imprese di Tristano

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Il volume, catalogo della mostra omonima (Firenze, Museo di Palazzo Davanzati, 24 aprile-4 luglio 2010), presenta il restauro della “coperta” Guicciardini del Museo Nazionale del Bargello, celebre manufatto del secolo XIV.
Il restauro della coperta è stato eseguito dal Settore del Restauro dei Tessili dell’Opificio delle Pietre Dure, mentre lo studio della tecnica, stimolato dal Club del Punto in Croce e la sua presidente Patrizia Pietrabissa,  ha portato alla riproduzione di una replica della “coperta” Guicciardini, realizzata da Silvana Vannini su disegno di Marisa Sardini, donata poi al Museo di Palazzo Davanzati.
Il libro non è un manuale tecnico di ricamo bensì descrive le varie fasi del restauro con una sezione storico artistica nella quale vengono "raccontate", attraverso l'iconografia della coperta, la storia di Tristano e Isotta. Segue una sezione più tecnica che descrive i particolari del recupero conservativo dell'opera e a chiudere lo studio della tecnica esecutiva del ricamo.

La “coperta” Guicciardini. Il restauro delle imprese di Tristano. Curatori: Rosanna Caterina Proto Pisani, Marco Ciatti, Susanna Conti, Maria Grazia Vaccari. Edifir 2010.

Lace Project punto antico

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Questo DVD di Lace Project, della durata di 180 minuti, è dedicato all'insegnamento del Punto Antico (a fili contati) con la maestra Annarita Soverchia. Spiega, con riprese ravvicinate e di buona qualità, come eseguire le basi del punto antico:




  • Punto reale
  • Punto erba scambiato
  • Punto riccio
  • la rete e il punto spirito: punto quadro in diagonale o punto rodi; punto spirito
  • fiore a punto vapore
  • Rete a 12 fili: punto quadro
  • Pallino
  • Rete: diverse tipologie
Punto antico - Lace Project

Lavori traforati su tela

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Questo libro è un collage di diverse tecniche di ricamo traforato: reticello, punto Gayant, punto Rodi, Cipro, toscano (Casalguidi). Le varie tecniche sono introdotte brevemente raccontando le origini e possibili applicazioni e quindi vengono presentati alcuni lavori per i quali sono date spiegazioni in forma descrittiva e non grafica. Il libro non fornisce i disegni esecutivi dei vari lavori, tutti piuttosto belli e “leggeri” come ci si può aspettare da tecniche traforate. La data di pubblicazione non è disponibile (1917?).

Lavori traforati su tela - Amelia Brizzi Ramazzotti

NOTA Album in formato PDF, precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Ricami di Anagni

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Ricami della Scuola Professionale.
Tratto dal libro Ricami di Anagni. Valentina Pierron .
Ditta E. Armani, Roma 1928
Anagni, cittadina Laziale della Ciociaria, nota come la Città dei Papi per aver dato i natali a Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV e Bonifacio VIII, conserva numerose testimonianze del suo passato. La Cattedrale ed il suo Museo, raccolgono una notevole collezione di oreficeria e di tessuti risalenti al XIII secolo. Tra gli oggetti spiccano il pivale, detto di Bonifacio VIII, ricamato in oro (opus cyprense), ed altri paramenti sacri.
Furono questi ricami ed il pavimento cosmatesco della Cattedrale di Anagni che ispirarono Valentina Pierron, direttrice della Regia Scuola Professionale di Anagni. La scuola fu fondata, quale istituto femminile, nel 1919, ma ben presto si allargò anche alla popolazione maschile, con insegnamenti di varie discipline artigiane tradizionali del territorio. La scuola, con sede nel Palazzo Silvestri dal 1924, partecipò a mostre ed esposizioni ricevendo innumerevoli premi e commissioni. Nei lavori di ricamo vengono ripresi i punti tradizionali e dal laboratorio della scuola escono manufatti a trapunto fiorentino, punto ombra, punto Caterina de Medici, ricamo su tulle.

dal blog Orbis Catholicus Secundus
Valentina Pierron riprese i disegni dei mosaici cosmateschi, della pianeta di Bonifacio VIII (le aquile, i leoni alati, gli angeli) e degli affreschi del palazzo di Bonifacio VIII (pappagalli, grifi) utilizzandone i colori su cuscini, strisce da tavolo, tovaglie, pannelli decorativi. Nel 1928 pubblicò una raccolta di disegni con riproduzione dei lavori e numerose tavole esplicative: “Ricami di Anagni”.

Libri

Ars Aesis e Punto Caterina De' Medici con Buratto Sfilato

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Le tre creature di Giusy ... potrebbe essere un buon sottotitolo per questo libro. 
Giusy Federici con questa pubblicazione ripercorre le tecniche di ricamo che lei ha sempre amato, studiato e approfondito. Diverse volte nel testo cita i suoi libri sul Punto Caterina De' Medici e infatti, a questa tecnica abbina il ricamo su buratto sfilato. Propone anche alcuni lavori con la tecnica Ars Aesis da lei elaborata e presentata nel libro Ars Aesis e Buratto sfilato
Il libro inizia con una immancabile parte storica sul Punto Caterina De' Medici e sulla tecnica base per il buratto sfilato e il punto tela. Per potersi esercitare e imparare la tecnica Giusy pubblica le istruzione per confezionare un piccolo cuscinetto con fotografie dei vari passaggi. Vengono inoltre presentate delle proposte per ricami con Punto Caterina De' Medici e buratto sfilati (salvietta per cestino del pane, tendone, tendina, corsia, cuscini, borsetta) e numerosi schemi. Il libro termina con una sezione dedicata all'Ars Aesis e riporta numerosi disegni, schemi e progetti.

Questo volume completa e arricchisce di nuove idee e progetti le precedenti pubblicazioni sul buratto sfilato, Ars Aesis e Punto Umbro o Sorbello che sono necessari e utili da consultare, specie se si è una principiante.

Il testo è acquistabile direttamente da Giusi Federici .

Ars Aesis e Punto Caterina De'Medici con Buratto Sfilato. 8° manuale del ricamo - 2015

Filet in tondo: come si fa - un cuscinetto con rosellina

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Un regalo meraviglioso di Enza Termine! 
Sul suo sito "Fiet in Tondo", Enza ha pubblicato un progetto per realizzare un cuscinetto con rosellina dove troverete l'elenco dei materiali necessari all'esecuzione e le istruzioni per la realizzazione del progetto. 

E per finire una piccola sopresa!
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