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Caterina de' Medici. Un ricamo a punto filza

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Chi conosce l'eleganza e l'accuratezza dei libri di Rosalba Pepi non verrà deluso dall'acquisto della sua ultima pubblicazione realizzata in collaborazione con Maria Rita Faleri. Una tecnica semplice e antica, riproposta in un libro con spunti moderni che utilizzano materiali diversi e colori insoliti!
Già dalla copertina, esteticamente valida, si intuisce la bellezza dei contenuti. Il libro, una raccolta di disegni e lavori di Rosalba e delle sue allieve, racconta, in maniera quasi fiabesca, il ricamo a punto Caterina de' Medici.
Dopo una parte iniziale dedicata alla storia del punto, alla tecnica (punto Caterina de' Medici, bordi di finitura e nappina), ai materiali e alla manutenzione, si entra nel vivo del libro che presenta una scelta ricchissima di manufatti, tutti fotografati in maniera chiarissima e tutti corredati di schemi esecutivi su carta quadrettata (particolarmente utili gli schemi a due colori che indicano l'andata e il ritorno del percorso dell'ago!).
Si possono ammirare tende, scriscie da tavola, cuscini, una meravigliosa tovaglia ricamata in seta azzurra, vari arredi ricamati su buratto con trasparenze raffinate, ricami eseguiti col cotone, ma anche con la seta (preziosa!) e la lana (materiale che sta ritrovando, secondo l'autrice, una nuova "giovinezza"!). I ricami sono eseguiti quasi sempre su tele dai colori neutri, ma spesso l'utilizzo di filati colorati li rende moderni e nuovi e, in alcuni casi, sono colorate anche le tele, creando effetti di colore particolarmente ricchi e sontuosi.
Certamente non mancano libri di schemi di ricamo a punto Caterina de' Medici ma l'interpretazione nei colori e nei materiali utilizzati dall'autrice e dalle sue allieve, rende questo libro particolarmente gradevole e assolutamente da consigliare alle appassionate di questa tecnica.

Un libro pieno di idee che evidenzia la continua ricerca di Rosalba Pepi e il suo impegno nel voler innovare una tecnica antica, senza stravolgerne la tradizione.

Caterina de' Medici.Un ricamo a punto filza. Rosalba Pepi, Maria Rita Faleri. Nuova S1,  2013.

Orli - Come realizzarli e decorarli

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Un libretto molto utile per rifinire i nostri lavori in maniera classica, ma anche fantasiosa! L'autrice propone una carrellata sui diversi metodi di rifinitura di un ricamo, partendo dai tradizionalissimi orli a giorno, ribattuto e festone e arricchendoli man mano con decorazioni di pippiolini, cappe, frange, nappine... La prima parte del libro ci propone una serie di tovaglioli in "bianco e nero" (gli stessi riportati in forma di fiore sulla copertina), ciascuno dei quali ha una rifinitura diversa sul bordo. Le idee sono tantissime e interscambiabili, permettendo di personalizzare le proprie scelte prendendo spunto da quanto suggerito dall'autrice.
Segue una tecnica un po' insolita, ma molto particolare, per unire più tessuti tramite una cucitura con doppio orlo a giorno, un modo molto interessante per riutilizzare i tessuti avanzati da altri lavori!
L'ultimo capitolo è dedicato ai bordi applicati, cioè alla rifinitura di un ricamo con bordi in tessuto fantasia.
Tutte le spiegazioni sono molto dettagliate, corredate di fotografie passo passo che seguono le varie fasi del lavoro.
Credo che questo sia un libro prezioso per qualsiasi ricamatrice perchè rappresenta un ricchissimo "compendio" sulle tecniche di rifinitura degli orli e una fonte di ispirazione davvero notevole!

Orli - Come realizzarli e decorarli. Anna Castagnetti, Nuova S1, Bologna 2013.

Ricamo su Tulle. Ars Panicalensis manuale di base

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Un manuale di base che insegna, passo passo, l'Ars Panicalensis in maniera chiara ed esaustiva. Il libro inizia con una panoramica sui materiali, ricca di suggerimenti e paragoni sui vari tipi di tulle e sulla resa dei filati. Viene poi spiegata, con numerosi esempi, la tecnica di preparazione del ricamo, dalla esecuzione del disegno, al posizionamento del tulle e alla imbastitura del tulle sul supporto cartaceo. Quindi segue un capitolo con una ricchissima serie di campionature di riempimento in ordine progressivo di difficoltà (in tutto 15): si parte dalle semplici filze per arrivare a stupende stelline e fiorellini graziosissimi! Si entra poi nel "vivo" del ricamo: foglie di varie forme, diversi tipi di fiori, volute, medaglioni, nuvolette, pois... tutti spiegati nei dettagli, evidenziando di volta in volta le difficoltà presenti in quel tipo di forma e i metodi esecutivi per ottenere un ricamo privo di errori. Nell'ultima parte del libro vengono presentati i metodi di finitura e unione al tessuto. Per finire un ricca collezione di disegni in ordine progressivo di difficoltà, partendo dalle semplici forme per le campionature per arrivare a disegni più complessi e tra di loro componibili.
Ho trovato questo libro particolarmente interessante perchè, leggendolo, si ha esattamente l'impressione che l'autrice voglia divulgare la sua arte, senza nulla nascondere o "tenere segreto": i consigli, i suggerimenti e gli insegnamenti sono precisi e dettagliati, gli schemi esecutivi sono ben ingranditi e perfettamente leggibili, le foto sono grandi e chiare. La veste grafica è particolarmente curata, molto raffinata e sobria nei colori, non toglie spazio alle spiegazioni, ma anzi le arricchisce con le colonne laterali che sono una vera "miniera" di consigli e puntualizzazioni.
Le bellissime foto di alcuni lavori completano questo libro davvero speciale. Un ottimo acquisto che fa venire subito il desiderio di imparare questa tecnica!
Ricamo su Tulle Ars Panicalensis manuale di base. Paola Matteucci, Guerra edizioni, Perugia 2013.

PUPA Antico merletto ad ago di Maglie

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Il punto Maglie è una fine lavorazione di merletto ad ago che l'Associazione Punto Maglie ha recuperato e rielaborato nel disegno e nella tecnica. Questo libro, il primo dedicato al punto Maglie, ha voluto introdurre una delle figure del disegno tradizionale, la pupa che, oltre al pupo e alla stella, caratterizzano questo merletto.
Molto elegante e curato, con copertina rigida, ricorda lo stile del libro di Virginia Bonfiglioli Chiavegato "Punto in aere. Antico merletto ad ago di Bologna". E' composto da una trentina di pagine che illustrano l'occorrente e i materiali necessari, i punti impiegati e l'esecuzione della Pupa.
I punti impiegati sono spiegati passo passo e arricchiti da rappresentazioni grafiche facilmente leggibili. Viene fornito il disegno a grandezza reale della pupa, lo schema dei punti d'appoggio e quello per la lavorazione. Si entra quindi nel vivo della lavorazione della Pupa dove, ogni passo è dettagliatamente spiegato e accompagnato da immagini in bianco e nero chiare e comprensibili. In chiusura vi è una piccola galleria fotografica di splendidi lavori a punto Maglie.
Libro assolutamente da avere sia per le più esperte, che potranno divertirsi a ricamare questa figura caratteristica e particolare, sia per le meno esperte che potranno così avvicinarsi con relativa facilità al merletto ad ago.


 PUPA Antico merletto ad ago di Maglie. Associazione Punto Maglie, Maglie 2013

Intaglio: come si fanno le barrette – la preparazione

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Le barrette del punto intaglio si ricamano a punto festone.

Prima di tutto bisogna preparare una filza lungo tutto il disegno utilizzando il telaio per dare una tensione uniforme al punto. Anche se l'uso del telaio può essere un po noioso (smonta rimonta ... smonta e rimonta!!!) vi garantisco che la differenza si vede, quindi armatevi di pazienza e a lavoro!

Per brevità Rosalba ci ha fatto fare una sola filza di andata ma, per rendere il ricamo più omogeneo oltre che più resistente, è consigliabile fare anche una filza di ritorno, riempendo gli spazi di tessuto lasciati vuoti dalla filza precedente.


La filza va fatta seguendo il disegno e, quando si incontra la barretta, si procede al lancio del filo sul lato opposto del disegno dove è già state eseguita la filza.
Il filo si lancia prendendo la filza sul lato opposto di traverso. Si ritorna indietro puntando l'ago un pochino prima del punto di partenza del lancio e si prosegue così fino ad aver terminato il lancio di tutte le barrette. Il terzo filo verrà lanciato durante la copertura delle barrette a punto festone.


NOTA gli altri post su come si fanno le barrette nell'intaglio li trovate:




Punto Perugino: come si fa - le differenze con il punto Gobelin

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Viene spesso chiesto se il punto Goblin e il punto Perugino sono la stessa cosa. I due punti si assomigliano molto essendo ambedue un "punto piatto" a fili contati. Però sono due ricami molto diversi per materiali, applicazioni e storia!
Le principali differenze tra il punto Perugino e il punto Gobelin:
  • il tessuto di fondo: per il punto Gobelin  è un canovaccio da tappezzeria/piccolo punto, mentre il punto Perugino si esegue su tela quadra con possibilità di contare i fili.
    da etsy
  • il punto Gobelin è sempre un ricamo a fili contati, ma si esegue con un'imbottitura, cioè tenendo un filo a contatto col tessuto e passandoci sopra con i punti. Qui, alla voce 100 (scorre in basso) potete farvi una idea.
  •  il punto Gobelinè spesso policromo, il punto Perugino è monocromo, al massimo con gradazioni di colore (contributo della Scuola-Laboratorio Punti d'arte). 
    • il punto Perugino non ricopre tutta la superficie della tela, ma solo la parte che costituisce il disegno (contributo della Scuola-Laboratorio Punti d'arte). 

    da ilfilodonna



      Intaglio: come si fanno le barrette – la copertura

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      Preparata la filza e le barrette il ricamo va completato con il punto festone (o smerlo).

      Si ricopre il disegno, preparato con la filza, a punto festone utilizzando un filo guida e, mano a mano che si incontrano le barrette lanciate (con il punto festone su ambedue i lati), si lancia il terzo filo agganciandosi al punto festone del lato opposto.




      Si lancia il filo entrando da sotto nel punto festone opposto
       


      e poi, nel punto festone successivo si rientra da sopra 


      per poi ricoprire la barretta a punto festone. 


      Si ritorno così indietro al punto di partenza continuando a ricoprire la filza eseguita sul tessuto, a punto festone.
      Una volta terminato il ricamo lavare e stirare e poi procedere a tagliare il tessuto a rovescio rifilando lungo il punto festone.


      Non mi resta che inviarvi a questo post mi raccomando fate moooooolta attenzione quando tagliate il tessuto!!! capita spesso di tagliare anche la costina del punto festone :o((((

      NOTA gli altri post su come si fanno le barrette nell'intaglio li trovate:

      Punto d'Assisi. Insegnamento pratico illustrato

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      Manuale degli anni '20 (1924?) che propone innumerevoli e deliziosi lavori a punto Assisi. Da notare come, in alcuni lavori, il contorno del disegno, oggi eseguito a punto scritto, o è assente o è ricamato a punto erba. Vengono proposti lavori con colori che oserei definire "moderni" e istruzioni, sintetiche, su come eseguire delle nappine all'uncinetto.


       
      Punto d'Assisi. Insegnamento pratico illustrato. Adele della Porta. Casa Editrice Sonzogno - Milano 1924?.
      Digitalizzato in formato PDF da Petites Ondes.

      Libricini raffiguranti Stelle e Bordi a Punto Maglie

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      I libricini, raffiguranti Stelle e Bordi, sono un'idea carina e pratica che l’Associazione Punto Maglie ha presentato a Italia Invita del 2011. Sono dei fogli ripiegati su se stessi della grandezza reale del motivo da lavorare. All'esterno del foglio di lavoro è rappresentato il logo dell'associazione con i recapiti per il contatto e la foto a grandezza reale del merletto, che permette di avere una guida durante la lavorazione. All'interno si trova un disegno a grandezza reale per la lavorazione, un disegno con i punti d'appoggio e i numeri per l'esecuzione e la spiegazione dettagliata di come procedere.


      Al momento ci sono:
      • sei stelle: una da 5x5 cm, due da 6x6 cm e altre tre stelle rispettivamente da 9x9 cm, 10,5x10,5 cm e 11x11 cm;
      •  due bordi: uno di altezza 6 cm e lunghezza 12 cm che può essere riprodotto "all'infinito" e un altro per comporre un bellissimo centro.
      Le stelle rappresentate sono quelle che venivano riprodotte con più frequenza nei pizzi antichi magliesi e quella da 10,5 per lato riprende la lavorazione dello splendido corpetto da sposa.


      Questi libricini sono così pratici e tascabili che possono essere portati sempre con se ovunque si vada!

      NOTA: le immagini sono state pubblicate con l’autorizzazione dell’Associazione Punto Maglie

      Punto Caterina de' Medici

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      Il punto Caterina de' Medici, detto anche punto Madama, prende il nome dalla figlia di Lorenzo II de' Medici. Nata a Firenze nel 1519, avendo perso molto presto entrambi i genitori, fu educata in convento a Roma e venne data in sposa a 14 anni (1533) al duca d'Orleans il futuro re Enrico II di Francia. In Francia visse fino alla sua morte nel 1589.
      Caterina sicuramente ricamava, ed è plausibile che ricamasse a punto filza. Questo punto, molto usato allora, fu portato dagli arabi in Sicilia ed in Spagna e poi, attraverso le corti, fatto conoscere in tutta Europa. In Inghilterra ebbe il suo massimo splendore nel periodo elisabettiano e prese il nome di punto Holbein (pittore morto a metà del 1500) o blackwork (Elisabetta I di Inghilterra, figlia di Enrico VIII, contemporanea di Caterina de' Medici, è spesso ritratta in splendidi abiti ricamati a blackwork). In Italia lo si eseguiva su lino con sete policrome: nel libro di Elisa Ricci "Ricami Italiani Antichi e Moderni" viene presentato un copricalice del '500 eseguito su stoffa a trama rada. 
      Caterina portò con se alla corte di Francia alcuni dei più abili ricamatori italiani e diffuse le tecniche del ricamo italiano in Francia. Il suo disegnatore di corte, Federico Vinciolo, pubblicò un libro di schemi per ricamo e merletto per la corte del re Enrico II.


      Il punto Caterina de' Medici è diffuso soprattutto in Toscana e Umbria. E’ un ricamo geometrico eseguito con la tecnica a fili contati utilizando il punto filza eseguito in ”giri” di andata e ritorno in modo da ottenere un ricamo a due diritti.
      Oggi viene eseguito su tessuti di lino colore greggio, a trama larga ben visibile detto buratto, con filato color crema, il "cotone povero". Si sta anche recuperando il ricamo su rete buratto eseguito con filati di seta.
      I motivi ricamati sono geometrici e contornano figure di animali, fogliami e grotteschi e sono adatti per creare tende, tappeti, copriletti, tovaglie, cuscini.

      Libri
      NOTA immagini di lavori a punto Caterina de' Medici dell'Accademia del Punto Assisi esposti durante il seminario 2010 del EGA (Embroidery Guild of America) tenutasi a San Francisco, California, USA 5-10 settembre 2010.

      Punto Maglie

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      Il “Punto Maglie” è un merletto ad ago che si caratterizza per figure peculiari come il pupo, la pupa e la stella. Si esegue su un supporto di tessuto sul quale viene fissato il disegno e lavorato ad ago con punti che ricordano il merletto ad ago di Burano.
      Maglie era conosciuta, nel XIX secolo, per il suo artigianato e per i suoi merletti, la cui lavorazione era diffusissima già verso la metà dell’800. Agli inizi del ‘900, donna Carolina Starace De Viti De Marco raccolse intorno a se numerose ricamatrici e merlettaie che avevano frequentato le lezioni serali di disegno applicato alla lavorazione delle trine e dei merletti presso la "Scuola d'arte applicata all'industria", fondata a Maglie da Egidio Lanoce. Durante i suoi numerosi viaggi, la marchesa raccolse e studiò inventari e modellari per ricami che lei stessa diffuse in tutto il la zona. Successivamente fondò la "scuola di Casamassella" (oggi frazione di Uggiano La Chiesa) dove si lavoravano tessuti a telaio contribuendo, insieme alle sue discendenti, allo sviluppo dell’arte tessile nel Salento. I magnifici lavori a punto Maglie vennero esportati in tutto il mondo, grazie anche ai numerosi riconoscimenti in varie mostre e esposizioni internazionali.
      Oggi l’Associazione Punto Maglie, con la sinergia di Alessandra M. Chiurazzi, Anna Borgia, Mina Saponaro, Renata Skovran e Liliana Ciriolo, mantiene, tramanda e divulga il lavoro a punto Maglie.


      Libri

      NOTA: le immagini dei lavori sono state pubblicate con l’autorizzazione dell’Associazione Punto Maglie

      Come ti insegno il Ricamo Bandera

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      L'Associazione Amici del Ricamo Bandera ha prodotto un CD/DVD che insegna la tecnica del ricamo Bandera, mostrando nei dettagli tutto il procedimento per realizzarlo, a partire dal materiale necessario, passando per le tecniche di ricalco e all'esecuzione dei punti caratteristici. 
      Durata 1 ora

      Nappe. Forme di ornamento tessile

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      Pubblicazione esteticamente molto bella di più di 100 pagine, divisa in tre parti, che tratta in maniera meticolosa il tema delle nappe come ornamento tessile.
      La prima parte è una ampia e approfondita trattazione storica, con numerosi riferimenti bibliografici, sulle nappe in generale e nei ricami della tradizione italiana.
      Nella parte centrale del libro, preceduta da indicazioni e consigli sui materiali e utensili per realizzarle, ci sono 30 esempi di nappe fotografate in modo squisito. Ogni nappa, che ha un nome femminile, viene fornita di istruzioni per la sua realizzazione con elenco dei materiali utilizzati e dei punti impiegati. Le nappe, i fiocchi o i bottoni vengono realizzati utilizzando diverse tecniche i semplici nodi, il macramè, l’uncinetto, i fuselli, gli intrecci. Gli schemi per la realizzazione delle singole nappe si trovano alla fine del libro.
      La pubblicazione termina con 37 tavole esplicative dedicate alle diverse tecniche di realizzazione delle nappe come la costruzione, la preparazione e l’abbellimento della ghianda (la testa della nappa), il lavoro a uncinetto. a nodi (semplice, di San Francesco, a pugno di scimmia) e a macramè e la confezione dei cordoni. Ogni tavola è composta da una decina di righe di testo e da disegni che mostrano i vari passaggi per la confezione delle singole parti della nappa.
      Libro completo, di indubbio gusto, probabilmente unica nel suo genere, ma che richiede una certa manualità e conoscenza delle tecniche di base usate per la realizzazione delle nappe proposte.

      Testo in italiano e in inglese.

      Nappe. Forme di ornamento tessile”. M. Rita Faleri, Rosalba Pepi, ottobre 2010

      Punto Perugino: come si fa – vaso di fiori con arabeschi

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      Per le nostre appassionate lettrici ecco uno schema adatto per un ricamo su rete o punto Perugino. 
      Questo schema, un po complesso, è adattissimo per le superesperte ma anche per chi ama le sfide con ago e filo!




      Per vedere il disegno ingrandito cliccare sulla immagine. Per salvare il disegno sul vostro disco (dopo averlo ingrandito): cliccare sulla immagine col tasto destro del mouse e, dal menu che appare, scegliere l'opzione "Salva immagine con nome".



      NOTA ringraziamo Donna Lucrezia per aver offerto questo schema , precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

      Alphabet brodé mille fleurs

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      Un alfabeto scritto completamente con piccolissimi fiori eseguiti con pochi punti del ricamo classico (nodini, ragnetti, catenella, erba, vapore,…). Per ciascuna lettera c’è il disegno a tutta pagina e, per ciascun fiorellino presente nella lettera, vengono descritti i colori di filato ed i punti utilizzati. All’inizio c’è anche una breve panoramica di tutti i punti utilizzati, ma gli schemi sono solo indicativi. Il testo è in francese, ma le spiegazioni sono molto chiare anche per chi non conosce questa lingua.

      Alphabet brodé mille fleurs - Isabelle Gagnebin - 2005 Editore LTA Arts du fil

      Il Punto Assisi - Storia di un ricamo antico

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      Libro, come dice il sottotitolo, interessante dal punto di vista storico e di ricerca. Contiene infatti una lunga introduzione storica, frutto di una meticolosa ricerca sia bibliografica che "sul campo" come testimoniano le numerose immagini e fotografie di lavori antichi e contemporanei. Completano il libro un breve cenno su come si esegue il ricamo e 11 schemi per ricamo a punto Assisi . 

      Un gran bel libro per le appassionate di storia e di cultura del ricamo.

       Il Punto Assisi - Storia di un ricamo antico Raffaella Bartolucci Cesaretti - Patrocinato dalla Regione Umbria, dal Comune di Assisi e dall'Accademia del punto croce. Editrice Minerva, 2005

      Nappe e Pendagli

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      Giusi Federici ci propone la realizzazione di 16 nappine, molto carine e decorative. Nella prima parte del testo vengono spiegati i nodi ed i passaggi di base: diversi modi per ricoprire un supporto per realizzare la "testa" della nappina, i nodi base del macrame, alcune tipologie di esecuzione dei cordoncini, alcuni nodi di base (cappuccino, francescano e pugno di scimmia), due diverse tecniche per i "cerchietti" che completano il fondo delle nappine. Utilizzando queste tecniche di base, il libro propone poi l'esecuzione di 16 diverse nappine, alcune piuttosto semplici, altre un po più complesse, ma tutte molto originali e divertenti.
      Il testo è acquistabile direttamente da Giusi Federici.

      Quaderni d’arte

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      Nel "Quaderno" l'autrice presenta vari lavori interpretativi dell’albero genealogico, ricamati con varie tecniche di ricamo. Troviamo il punto pittura, il ricamo su rete creata nel tessuto, il ricamo d'Assia, l'Hardanger, il ricamo classico con fotografie a colori a pagina intera con alcuni ingrandimenti dei particolari del ricamo. E’ un quaderno interessante per gli spunti che si possono trarre, soprattutto per gli accostamenti dei “retini” che, ricamati in colore, danno un effetto tridimensionale. Molto interessanti anche le cornici di rifinitura, ovviamente ricamate.

      Non è un manuale didattico dato che si presuppone che il lettore abbia delle conoscenze generali sul tema del ricamo ed una certa abilità per l'esecuzione dei vari tipi di ricamo.

      Quaderni d’arte. 2005 Maria Pia Gaiart.

      Ricamo Bandera – come si fa

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      Il Bandera si ricama su un tessuto di cotone operato bianco o leggermente écru. I filati usati per questo tipo di ricamo sono in lana poco ritorta, in tinta unita in tutte le nuances del giallo oro, del rosa, del blu Savoia e del verde perché le variazioni cromatiche sono ottenute con l'accostamento delle diverse gradazioni di colore. 
      I punti base per realizzare il ricamo Bandera sono il punto lanciato che alterna punti lunghi e corti, ponendo particolare attenzione all'accostamento dei colori per ottenere effetti pittorici, non per niente è detto anche punto pittura. Il punto catenella, usato per i contorni di volute e fregi; il punto erba, per ricamare steli, rametti, nervature di foglie; questi ultimi due ricamati in file parallele sono anche usati per ricoprire tratti di volute. Infine, per piccoli motivi si utilizza il punto nodi.



      NOTA Testo redatto da Anna Ghigo dell’ Associazione Amici del Ricamo Bandera, precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

      Se vuoi iniziare a realizzare il tuo ricamo puoi provare a cercare le lane e il tessuto da Le Mercerie, Tombolo e Disegni  e Mani di Fata.
      Sul blog Country Nanny  trovi un piccolo tutorial e nei seguenti numeri di Ricamo Italiano Ricamo italiano trovi qualche idea dei lavori.
      • Gennaio 2007 "Copiare dal vero". Cuscini a ricamo Bandera.
      • Gennaio 2008 “Ago, filo e relax”. Spiegazioni, disegno ricalcabile e schema scaricabili dal sito, realizzare un cuscino.
      • Aprile 2008 “Tutti i colori dell’estro”. Spiegazioni e schema scaricabili dal sito per realizzare un cuscino.
      • Maggio 2008,“Tecniche in... rosa”. Spiegazioni e disegno ricalcabile per realizzare una striscia da tavola.
      • Luglio 2008 “Intese d’arte”. Spiegazioni e disegno ricalcabile per realizzare una tovaglietta.
      • Ottobre 2008 "Dal Piemonte arte e storia”. Disegni ricalcabili e spiegazioni per realizzare due copriletti e tre cuscini.
      • Novembre 2008 "Bandera che passione". Disegni ricalcabili sul foglione e spiegazioni per realizzare un copriletto.
      • Gennaio 2010 “Arte a Cesena”. Disegno ricalcabile per realizzare un cuscino.

      Ricamo Estense

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      Tovaglia di Maria - Disegno di Elisabetta
      Elisabetta Holzer Spinelli, l'ideatrice del ricamo estense e fondatrice dell'Associzione Ricamarte, ci racconta come è nata l'idea di questa tecnica.

      Che cosa è il ricamo estense? 
      Semplificando si può dire che il ricamo estense è un combinato tra disegni, colori, filati e punti. Ognuno di questi insiemi vanta da solo molte componenti atte ad esprimerne una parte peculiare.
      Ferrara città rinascimentale, dove abito, fornisce il materiale per una ricerca complessa nell’ambito artistico dal ‘400 al ‘600 che culmina nella realizzazione del “ricamo estense”, quale mezzo interpretativo alla riscoperta delle varie forme d’arte del periodo della Signoria degli Estensi ed in particolare della ceramica graffita, riannodando passato e presente.

      Le tre Parche di Francesco del Cossa,
       parte dello affresco nella Sala dei Mesi
      Palazzo Schifanoia, Ferrara
      Come è nata l'idea di inventarsi questo tipo di ricamo e quale era il tuo intento?
      L’idea, per arrivare a questa personale interpretazione, nasce e prende forma ammirando le ricchezze storiche di Ferrara, città nella quale, coltivando da sempre la passione per il ricamo e il merletto, da molti anni collaboro con diversi gruppi parrocchiali. Nel 2003 ho fondato l’Associazione Culturale RicamArte, ponendomi come obiettivo principale la divulgazione delle varie tecniche di ricamo nel territorio locale. Da allora corsi e mostre documentano l’interesse per quest’arte manuale, tipicamente femminile.
      Il mio intento era proprio quello di dare a Ferrara un ricamo che rappresentasse la città. Gli ornati rinascimentali con i loro colori particolari ed il concreto aiuto, per l’individuazione della cromia (nel campo dei filati), di Manuela Barattini del Laboratorio Ceramiche Artistiche Ferraresi, apprezzata ceramista, hanno contribuito alla nascita di tutto ciò.

      Che cosa caratterizza questo tipo di ricamo?
      Gli ornati proposti per il ricamo estense sono costituiti dai disegni geometrici e floreali attinti dal graffito ferrarese dell’epoca e da quello attuale. Bande divisorie di diversi spessori dividono le varie cornici creando allo stesso tempo motivo. I colori usati, rispettando il cromatismo di allora, sono il verde ramina, il bruno ferraccia, il giallo antimonio, il blu cobalto, il viola manganese e il rosso mattone nelle varie sfumature.

      Quale tipologia di punti hai usato?
      Molti dei punti utilizzati sono quelli classici, presi in prestito delle varie tecniche, come le sfilature, il ricamo classico, i punti ornamentali, il vasto campo dei lavori a fili contati, i punti per canovaccio, i retini di fondo ecc.
      Ho volutamente mescolato i vari punti con l’intenzione di creare un insieme diverso, ma di gusto. Alcuni sono il risultato di un assemblaggio tra di loro, con qualche variante, per meglio poter imitare il segno del graffito e portare in luce gli ornati, come per esempio il punto FE.

      Punto FE
      Altri nascono dalla composizione di punti usuali, come il punto quadro con il punto Sorbello al suo interno che risulta molto decorativo e viene utilizzato come banda divisoria, come sezione interna o esterna di sfilatura oppure, come semplice finitura, ecc.

      Punto quadro con Sorbello al suo interno, come finitura
      La ricerca personale dei punti di ricamo da applicare, le innumerevoli prove per la scelta dei tipi di filati da usare (si parte da un filo di Mouliné per arrivare al nr. 8 del ritorto fiorentino e le due diversità “convivono” serenamente creando il contrasto necessario) ed infine la decisione di utilizzare alcuni tipi di tessuto piuttosto che altri, hanno reso questo primo progetto – dal graffito ferrarese - vario e oltremodo interessante. Complicato, si …spesso senza via d’uscita, ma era decisamente questa la molla per portarlo a termine. Inoltre, la composizione dei diversi ornati geometrici con quelli floreali e l’utilizzo delle varie bande divisorie rendono ogni lavoro diverso, anche se lo stile è sempre simile e….. tipicamente ferrarese.


      Laboratorio Ceramiche Artistiche Ferraresi
      di Manuela Barattini 

      Libri
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