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Il punto Piave. Ricami di un tempo

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Silvana De Marchi insieme a Doretta Davanzo Poli, Tudy Sammartini Luisa Cigagna e al. hanno contribuito alla riscoperta e alla rinascita di questo punto. Il libricino da loro scritto e curato, ripercorre la storia dell'ideazione del punto avvenuta negli anni 30 del ventesimo secolo riportando anche una interessante bibliografia e un simpatico ricordo di famiglia. Alla fine del libro un accenno a come si esegue il punto.

Il punto Piave, Ricami di un tempo. Pieve di Soligo (TV); 2006 Dieci Imprinting Style.


Una visita al museo Don Mazza Verona

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Nel centro di Verona (via Don Nicola Mazza, 14) sorge l’Istituto Femminile Don Mazza, nato nella prima metà dell’800 come casa di accoglienza per ragazze provenienti da famiglie disagiate. Alle ragazze veniva insegnato a leggere, scrivere e fare di conto, qualche nozione di medicina pratica e poi venivano preparate per diventare artigiane del tessile: si partiva con la coltivazione dei bachi da seta, si arrivava alla produzione e tintura di filati di seta con la quale poi si confezionavano fiori finti e ricami meravigliosi!
Il museo è all'apparenza minuscolo, ma merita una visita dettagliata perché è ricchissimo di capolavori da osservare con la lente di ingrandimento (messa a disposizione dei visitatori): un punto pittura che sembra davvero dipinto, con sfumature, giochi di luci e ombre, lucentezza e opacità… 
 Questo ricamo veniva eseguito dalle ricamatrici su tessuto sul quale erano riportati solo i contorni delle figure, mentre la “tridimensionalità” veniva creata con immensa bravura seguendo i disegni (spesso dipinti su tela) eseguiti da affermati artisti locali.


Le figure ricamate sono molto spesso estremamente complesse (una coppia a cavallo, una lepre catturata in una trappola…), per ciascuna di esse viene proposto il dipinto e l’esecuzione ricamata e ci si stupisce di cosa sia possibile fare con l’ago e un filo (sottilissimo) di seta! Si dice che Don Mazza in persona si prendesse l’onere di verificare che nei ricami non ci fossero fili posizionati in maniera scorretta: in questo caso, tagliava il filo “incriminato” e faceva rieseguire il lavoro perché anche un solo filo posizionato male poteva compromettere l’effetto finale del ricamo. Con questa tecnica è stato eseguito il famoso Paramento di Don Mazza, oggi conservato ai Musei Vaticani, donato da Don Mazza alla corte imperiale di Praga e, da qui, inviato come dono al Papa Pio IX. Del paramento sono visibili i disegni a colori e alcune delle tavole che sono servite come “guida” per ricamare le figure, alcune di queste tavole sono esposte nella sala dedicata al ricamo, altre nella cappella dell’Istituto. Nella sala del ricamo sono anche esposte alcune campionature ricamate e le matassine di filo di seta utilizzate per la realizzazione dell’opera che ha richiesto per 15 anni il lavoro di almeno una quindicina di ricamatrici. Queste ricamatrici hanno “lasciato il segno”, oltre che nel ricamo, anche sul retro delle tavole a cui si sono ispirate: infatti il retro delle tavole riporta i loro nomi, alcune date e, a volte, delle frasi…


Pur essendo il Paramento l’oggetto “centrale”, la sala del ricamo contiene altri pezzi davvero notevoli, tra i quali vale senz’altro la pena segnalare i ricami in bianco su tulle, alcuni fazzoletti da sposa riccamente ricamati a retini microscopici, esempi di ricamo in oro nei quali perfino il tessuto di fondo è interamente ricoperto dal ricamo, un sampler a punto croce esposto in modo da vedere anche il retro, eseguito tutto a quadratini e con la “firma” della ricamatrice eseguita con una serie di retini microscopici (occhio algerino) lavorati su un solo filo di tessuto.


Nella stessa sala c’è poi una intera vetrina dedicata ai fiori di seta, tanto belli da sembrare veri mentre un angolo illustra la coltivazione dei bachi da seta e la produzione della seta.
Siamo quindi passate in una seconda stanza, nella quale due vetrinette mettevano in mostra una quantità e varietà incredibile di oggetti (ferri da stiro, fuselli, una macchina da cucire che sembra un giocattolo...) e lavori (essenzialmente campionature di ricami, pizzi a fuselli, a macramè e uncinetto ed un lunghissimo sampler dedicato ai punti della maglia)!

Presso il museo è possibile acquistare la bellissima pubblicazione "Il paramento Don Mazza" che illustra nel dettaglio la storia dell’Istituto, la lavorazione della seta e la storia completa del paramento, con una grande ricchezza di immagini.
 La visita al Museo si effettua su appuntamento. Informazioni sull'Istituto, sul fondatore, sul museo e sulle attività in corso.

NOTA I ricami fotografati in questa pagina sono stati gentilmente messi a disposizione da Italian Needlework

Intaglio

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Il ricamo ad intaglio, o Guipure (ma viene chiamato con diversi nomi es. languette, frastaglio), tradizionalmente lavorato in bianco, è una tecnica di ricamo ideata intorno al XVI-XVII secolo nel tentativo di imitare le trine veneziane, allora molto richieste ma, a causa delle difficoltà e dei tempi di esecuzione, molto costosi. Si ottenne così un lavoro resistente, economico e di più facile realizzazione ma con doti di trasparenza e leggerezza. Largamente lavorato e diffuso in tutta Europa si affermò in tempi brevissimi con il massimo della sua espressione nell'800.
Fa parte dei ricami a giorno insieme al punto pisano (o punto scala) ed al punto Inglese con i quali spesso convive. E' un ricamo a traforo con "pieni" e "vuoti" che si ottiene contornando i motivi riportati sul tessuto con il punto festone (o smerlo) legati da barrette (semplici o triple, con o senza pippiolini) e con vari punti per le rifiniture e riempimenti delle parti interne dei motivi (es. nervature delle foglie ecc). Il tessuto al esterno dei disegni viene, una volta finito il lavoro, tagliato.
Il ricamo ad intaglio con il tempo è venuto evolvendosi ed ha dato origine a varie tipologie:


  • "Richelieu" (ministro di Re Luigi XIII di Francia): quando vi è l'abbellimento dei pippiolini sulle barrette;
  • Grosso intaglio: ebbe la sua massima diffusione agli inizi del '900. Si esegue su tele grosse con grossi cotoni (es. Perlè n° 8 per il punto smerlo e n° 5 per i riempimenti), la barretta viene abbellita con un anellino a punto vapore e le parti interne del disegno (es. i petali dei fiori) vengono riempiti con punto piatto, punto lungo o retini di fondo.
  • Colbert: ricamo ad intaglio eseguito su tele quadre (ovvero con lo stesso numero di fili per l'ordito e per la trama) dove le parti interne al disegno vengono riempite con dei retini di fondo.
  • Rinascimento: le figure ricamate prendono spunto dalla trina Rinascimento dove il disegno, molto traforato, è contornato dal punto festone e la parti esterne alle volute sono unite da numerose barrette (semplici, triple, a ragnetto ecc.), ricordando così la trina Rinascimento. Il punto festone nella parte centrale del disegno in genere è semplice mentre quello che contorna i bordi del lavoro può essere eseguito a punto festone imbottito.
  • Veneziano: disegni simili al merletto veneziano contornato da punto festone semplice ed imbottito con barrette semplice e triple con o senza pippiolino. L'interno dei disegni viene ricamato con numerosi punti fantasia.
  • Intaglio su rete: il disegno è contornato dal punto festone mentre il fondo è costituito da un tessuto sfilato e ridotto a rete a sostituzione delle barrette.
  • Intaglio dove il fondo viene sostituito da altro tessuto come il tulle, l'organza, il bisso.
Come tutti i lavori basati sull'estro e la creatività nel tempo si sono eseguiti dei lavori che hanno utilizzato, mischiandole, le varie tecniche ed è spesso utilizzato come completamento di ricamo e di merletti come il tombolo e la rete filet. Un esempio di recente ideazione è l' "intaglio fantasia", che ha unito due tecniche consolidate, l'intaglio ed i retini di fondo, meravigliosamente riproposte e rinnovate dalla Scuola Ricami e Legami di Udine, in particolare da Antonietta Menossi.
Per la sua caratteristica di resistenza si presta alla realizzazione di lavori sia per l'arredamento che per l'abbigliamento, utilizzando svariati motivi come fiori, foglie e soggetti vari.

Libri

Essendo una tecnica molto diffusa numerose sono le pubblicazioni disponibili, ne elenchiamo solo alcune, compresi dei libri d'epoca.

Crewel and surface embroidery

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Dedicato al punto raso applicato ai bouquet floreali e semplicemente bellissimo! Ottime spiegazioni ottenute sia con fotografie che con schemi, trucchi e suggerimenti per migliorare la propria esecuzione di questa tecnica. Dopo una parte introduttiva dedicata ai materiali e alle basi della tecnica, vengono proposti una serie di motivi sui quali fare pratica (essenzialmente petali e foglie), per ciascun motivo viene fornito un elenco completo delle sfumature di filato da utilizzare, un disegno con le linee guida e diverse fotografie dei vari stadi esecutivi. Il libro è completato da una serie di progetti di difficoltà crescente, tutti spiegati nei minimi dettagli e davvero spettacolari. Un libro che fa venire voglia di procurarsi subito i materiali e iniziare a ricamare!

Crewel and surface embroidery. Trish Burr - Milner Craft Series, 2008

Les jours brodes, 70 modelés traditionnels

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70 sfilature diverse partendo dal più semplice orlo a giorno fino alle sfilature più complesse. Pur avendo il testo in francese, le fotografie in primo piano e i disegni ben eseguiti permettono di eseguire facilmente molte delle sfilature proposte. Il volume è preceduto da alcune pagine di scuola di punti utilizzati successivamente per completare le sfilature(ad esempio: punto vapore, spirito, piatto...)

Les jours brodes, 70 modelés traditionnels Jacqueline Clech e Mick Fouriscot - Editions Didier Carpentier, 2002

Needleweaving and embroidery: embellished treasures

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E' un libro sulle sfilature semplici, con spiegazioni ottime, dedicato essenzialmente a chi è una assoluta principiante in questa tecnica. Offre istruzioni precise e semplici su come eseguire orlo a giorno, punto quadro, sfilature a punto rammendo e angolo a cappuccio. Il valore aggiunto di questo libro sta nelle decorazioni eseguite sul tessuto intorno alle zone sfilate: piccoli motivi a punto smerlo circolare o a punto vapore o altri punti semplici creano zone molto piene e colorate, forse un po' da "alleggerire" per i nostri gusti, ma senz'altro di spunto per tovagliette o piccoli lavori.
Testo in inglese.

Needleweaving and embroidery: embellished treasures. Effie Mitrofanis - Milner Craft Series, 2005

Come si fa: un riempimento a fili tesi

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Eccoci di nuovo a parlare di ricami a fili tesi. Come promesso Anna Castagnetti ci fa vedere, con brevi cenni tecnici come eseguire uno dei riempimenti presenti nella tecnica.

A lei la parola ....

Ricami a Fili tesi indica un modo di riempire spazi, più o meno grandi, ottenuti bucando la stoffa sulla quale si vuole ricamare.
Si esegue un “contorno” per irrobustire i margini della stoffa, quindi si procede al riempimento lanciando e intrecciando fili da un margine all’alto del disegno. E’ un procedimento che si ispira ad altre tecniche (Hedebo, Rinascimento e Venezia per esempio) ma decisamente semplificato in quanto elimina alcuni passaggi tipici di quelle tecniche.
E’ necessario acquisire una certa manualità facendo alcune prove “tecniche” su un imparaticcio ma, dopo poco, constaterete come il procedimento sia divertente e di facile esecuzione.

Buon lavoro!

Materiali:
  • Telaio (indispensabile),
  • ago con punta per il contorno,
  • ago senza punta per il riempimento,
  • filo ritorto della misura adeguata al peso della stoffa.
In questo esempio ho usato filo moulinè a due capi e stoffa a trama quadrata 15x15 fili in 1 cm². In alternativa usare filo ritorto n.12.

Procedimento:

Dopo aver riportato sul tessuto il disegno, contornarlo a punto erba.
Uscire con l’ago 2mm sotto la linea del punto erba.
 

Tagliare il tessuto all’interno del cuore a spicchi in modo da poterli girare sul rovescio del lavoro.
Iniziare la lavorazione del punto asola.


Dopo aver rivoltato gli spicchi di tessuto verso l’interno del lavoro e tenendoli in posizione con una leggera pressione del dito indice, puntare l’ago dall’interno del lavoro verso l’esterno.


Tirando il filo si forma una piccola asola.


Passare l’ago, sempre dall’interno verso l’esterno, attraverso l’asola e tirare la gugliata verso l’alto. Proseguire lungo tutto il contorno del cuore. I punti sono posizionati a circa 1 mm uno dall’altro.
Completato il giro, collegare l’ultimo punto asola con il primo eseguito.
Tagliare sul rovescio l’abbondanza del tessuto.

Riempimento:

Agganciando il punto asola, lanciare un filo sul lato opposto e tornare al punto di partenza senza attorcigliare il filo.
Spostarsi di circa 3mm e ripetere fino a riempire la superficie del cuore.


Per completare la griglia lanciare 1 filo perpendicolare a quelli precedenti.
Agganciare il punto asola e tornare indietro.

Fare un avvolgimento e spostarsi sotto il filo orizzontale.


 Fare 2 giri a punto rammendo per formare un pallino.

Quindi spostarsi con un avvolgimento per eseguire il pallino successivo.

Terminare puntando l’ago nel punto asola e spostarsi, sul rovescio del lavoro, per eseguire il lancio successivo alla distanza di circa 3 mm.


Completare il riempimento.

Che dire? Non ci rimane che salutare Anna e ringraziarla per queste spiegazioni. Se vi siete entusiasmate a questa tecnica o siete solo curiose sul sito "Ricami a fili tesi" potete trovare le spiegazioni complete del progetto per realizzare un ornamento "tortellino"..... ma siamo già preparandoci per il Natale?!



NOTA Le immagini in questo post sono state gentilmente messe a disposizione da Anna Castagnetti.

Il Reticello interpretato da Paola Barbieri

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Bellissimo libro dedicato al reticello eseguito su tessuti e con filati colorati. Non è un libro per principianti, ma è dedicato a chi ha almeno le basi di questa tecnica anche se, all'inizio, contiene un "riepilogo" (un po' stringato) delle nozioni principali per eseguire il reticello e una ricca pagina di consigli dell'autrice. Per ciascun progetto proposto (essenzialmente centri e cuscini) vengono offerte dettagliate istruzioni sia sotto forma di scuole fotografiche che di schemi grafici da seguire in parallelo leggendo le istruzioni esplicative: un modo molto chiaro e completo che non lascia dubbi sull'esecuzioni dei diversi passaggi richiesti per completare ciascun motivo. Tutti i lavori proposti sono molto ricchi di motivi diversi, per cui il libro contiene davvero un "tesoro" di piccoli moduli (di diverse complessità) da poter comporre secondo la propria fantasia. L'uso del colore è quasi sempre di ottimo gusto, con abbinamenti in gradazioni davvero molto piacevoli. L'edizione è molto elegante (copertina morbida con sovracopertina, carta lucida, bellissime fotografie), notevole il titolo dell'introduzione: "Feconde contaminazioni", frase che riassume in maniera molto appropriata i contenuti e la filosofia del libro!

Il Reticello interpretato da Paola Barbieri. Edizioni Punto Antico 2012.

Deruta sfilato

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E' stato appena pubblicato da Maria Elide Melani un libro, l'unico libro, sul Deruta sfilato.
Maria Elide, dopo un minuzioso lavoro di ricerca, ha riscoperto e caparbiamente riportato alla luce e a nuova vita questo ricamo tradizionale pistoiese.
Finalmente è stato scritto un libro sul Deruta sfilato, una tecnica quasi scomparsa, della quale, grazie a questo libro, oggi tutti potremo godere, rinnovando una tradizione che non andrà perduta.
Il manuale, di una sessantina di pagine, è diviso in due sessioni: la prima, di una ventina di pagine, affronta la tecnica di esecuzione del ricamo, la seconda propone lavori meravigliosi per la maggior parte dei quali sono disponibili gli schemi da seguire per l’esecuzione del ricamo.
Le spiegazioni, sintetiche, per l'esecuzione del ricamo sono accompagnate da fotografie (un po' piccole per cogliere con facilità i vari passaggi) e portano passo passo la ricamatrice dai materiali fino all'esecuzione dei vari motivi tipici e all'inamidatura del ricamo: i fiori, il punto fiocchino, il punto filino, il punto spirito, il punto maglini, il punto stella .....
I lavori pubblicati sono davvero stupendi! I progetti sono presentati da una o più fotografie e da uno schema completo e molto chiaro del ricamo: una borsa, dei centri, un paralume, delle tovaglie, una bomboniera, un cuscino porta fedi.
Il libro si conclude con una ricca galleria di lavori dai quali trarre ispirazione.
Un libro da consigliare sopratutto a chi ha già frequentato un corso.

Deruta sfilato. Maria Elide Melani, Nuova S1. 2012

Punto a giorno

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Manuale di altri tempi ma con proposte molto attuali!
Inizia con illustrare come si eseguono alcune tra le più classiche e semplici sfilature e prosegue fino a spiegare le sfilature più complesse come le sfilature a fascetti annodati e sbarrette con ruote, bordure composte di quadrelli ...... 
Il manuale termina con delle campionature (oggi le chiameremo samplers) di sfilature via via più elaborate (alcune tipo reticello e merletto ad ago) e di gusto decisamente moderno.
Assolutamente consigliabile alle appassionate di sfilature!

Punto a Giorno. Insegnamento pratico illustrato di Adele della Porta Sonzogno.
Digitalizzato in formato PDF da Petites Ondes.

Punto Piave

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dal Manuale del cucito e del ricamo
Il Punto Piave fu inventato a Pieve di Soligo (TV) negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale dalle sorelle Nella, Mimi e Marta Sammartini  all'interno della scuola "Marta Balbi Valier Gradenigo". In questo istituto femminile di carità, fondato nel 1832,  veniva data, alle giovani delle famiglie meno abbienti, una istruzione elementare e un insegnamento del ricamo.  Il punto Piave è stato riscoperto grazie al laboratorio di ricamo dell'Università Adulti di Pieve di Soligo verso la fine del XX secolo.
E' un ricamo delicato e prezioso che nasce dall'applicazione di tulle ricamato su uno o più strati di organza. Il tulle viene ricamato principalmente a punto rammendo lavorato in diagonale e applicato solo su organza, solo su tulle oppure su tulle e organza insieme, contornando il disegno a punto erba, cordoncino, pieno, in modo da fissare i vari strati di tessuto e dare al disegno maggior risalto. Solitamente ricamato in bianco, è adatto, data la trasparenza e leggerezza del ricamo, a confezionare copritavoli, tende e veli.

Libri


Trine all' Ago I serie

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Volume della collezione DMC curata da Therese de Dillmont e dedicato alla trina ad ago conosciuta anche come "punto in aria". Il libro propone una breve introduzione storica, le istruzioni di base per la preparazione del lavoro e le istruzioni fotografiche di alcuni punti. Si prosegue con una carrellata di bellissime "piastrelle" dai disegni essenzialmente geometrici (cerchi, semicerchi, stelle, punte...), vengono quindi presentati diversi bordi di difficoltà diverse sia geometrici che floreali (con volute e bellissimi ramage) e si conclude con alcuni progetti (puntaspilli, sacchetti...) che mostrano l'utilizzo di questa trina. Per ciascuna trina viene fornito il disegno completo per l'esecuzione. Questo libro è scaricabile dal sito della università dell'Arizona.

Thérèse de Dillmont. Trine All 'Ago, la Serie. DMC Library, 1911.

Punto antico: come si fa un biscornu

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Chi non conosce il Punto Antico? E' talmente amato che anche Interweave, uno delle compagnie di media in arti ed artigianato degli USA, ha pubblicato un articolo, scaricabile gratuitamente in formato PDF, della nostra amica Jeanine con un progetto, in inglese, per realizzare un biscornu  e un articolo sulla tecnica stessa.

Qui potete vedere anche un video che dimostra come fare il riempimento di una retina a punto festone.

Deruta sfilato: come si fa – i materiali

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Ho frequentato il corso di Deruta sfilato (primo corso per principianti) a Pistoia nel novembre 2011. Per fortuna la giornata era proprio autunnale così da non essere tentata da una piccola bella città. In verità l'ultimo giorno del corso una piccola passeggiata per Pistoia c'è la siamo concessa.
Il corso è stato tenuto da Maria Elide Melani dell'associazione Ago, aga e fantasia. Qui la potete vedere, sempre sorridente, fotografata nel suo laboratorio-scuola.


Sul tavolo da lavoro, pronto per essere usato, c'era il materiale necessario:
  • tessuto: è un bissone di lino con 9 fili/cm. Viene prodotto da una ditta del sud Italia e venduto da Grigoletto Filati (non per fare pubblicità ma solo come una indicazione pratica perché è altrimenti introvabile),
  • filati ritorto di cotone da uncinetto o filet n° 5, 8, 12. A Pistoia lo chiamano Ritorto Toscano,
  • ago senza punta n° 22 (da usare con il filato n° 5), n° 24 (per il filato n° 8 e 12),
  • telaio a stage della grandezza del ricamo (in modo che il ricamo sia centrato con uno spazio intorno di circa 5 cm.),
  • colla di pesce (per uso alimentare) per indurire il ricamo una volta terminato (non era sul tavolo ma comunque vi serve).


Il ricamo si esegue in tre stadi: orlo a birillino, sfilatura del tessuto per ottenere la rete e il ricamo dei motivi (farfalline, fiori, retine).

Presto pubblicherò altri post. Seguitemi per non perdere i prossimi “come si fa” iscrivendovi come lettori fissi del blog (nella colonna di sinistra, cliccate su “unisciti a questo sito” e seguite le istruzioni).

Punto Assisi

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Il punto Assisi, o punto francescano, è un ricamo semplice, regolare e geometrico, a fili contati, eseguita su tessuti a trama ben visibile, che vede abbinati il punto croce e il punto scritto. Sulle sue origini ci sono numerose leggende ma sicuramente, seguendo l’esempio di Chiara degli Scifi, Santa Chiara d’Assisi, molte donne vennero ad Assisi a cercare la pace nei numerosi conventi. Dai laboratori claustrali uscirono arazzi, pannelli e tovaglie per l'altare e già nel 1300, di questi ricami , si trovano tracce nell'episodio della morte del Cavaliere di Celano, nel ciclo degli affreschi che Giotto dipinse nella Basilica Superiore di S. Francesco (tovaglia ricamata con i motivi del punto Assisi).

da Wikipedia
Il punto Assisi ebbe il suo massimo splendore nel Cinquecento e nel Seicento grazie alla diffusione di libri di modelli destinati ai ricami. Nell’ottocento e nel novecento il punto Assisi si raffinò, sorsero diversi centri di avviamento al lavoro e, nel 1905 ad Assisi, si formò il "Comitato per le industrie femminili" il quale organizzò il lavoro di tante ricamatrici contribuendo alla rinascita del ricamo. I lini ricamati a punto Assisi si sparsero per l'Italia e all’estero.

I disegni riprodotti con il punto Assisi, ricreano gli intarsi in legno del Duomo di S. Pietro a Perugia, i rosoni, i bassorilievi dei portali delle numerose chiese umbre, come la Cattedrale di S. Rufino ad Assisi.  


In questo video potete seguire la storia del laboratorio di San Francesco e ammirare dei lavori a punto Assisi.
 
Libri
  • Punto d'Assisi. Insegnamento pratico illustrato. Adele della Porta. Casa Editrice Sonzogno - Milano 
  • Ricami d'Assisi, Therese De Dillmont. Biblioteca DMC Mulhouse, Francia
  • Punto Assisi, Album di schemi pubblicato dall'Accademia del Punto Assisi 
  • Punto Assisi. Tavole di Alida Becchetti e testo di Silvana Toppetti - Editrice Minerva 1999 (?)
  • Il Punto Assisi. Storia di un ricamo antico, Raffaella Bartolucci Cesaretti - Patrocinato dalla Regione Umbria, dal Comune di Assisi e dall'Accademia del punto Assisi. 2005
  • Il Punto Francescano, Maria Pia Imperiali - Guerra Edizioni, 2007
  • Guida Pratica per l'insegnamento Del Punto Di Assisi, Chiara Cernetti Battistelli - Carucci Editore 1926
NOTA immagini di lavori a punto Assisi dell'Accademia del Punto Assisi esposti durante il seminario 2010 del EGA (Embroidery Guild of America) tenutasi a San Francisco, California, USA 5-10 settembre 2010.

Ricamo a Telaio

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Non ricordo come mi sono imbattuta nel sito La Prilletta, probabilmente navigando liberamente sul web o perchè segnalatomi da una amica canadese ;o))). Affamata di ricamo come sono mi sono subito iscritta al "libro amiche". Così, tramite l'email che Anna Rondelli invia con regolarità, sono venuta a conoscenza della pubblicazione di questo libro che ho subito acquistato perchè l'uso del telaio non mi è mai stato congeniale.

L'autrice ha avuto l'idea di questo libro riguardando i disegni della nonna che ha studiato e rielaborato. Il libro pone le basi teoriche per i punti base del ricamo eseguito a telaio e si compone di tre parti. Nella prima, oltre a cenni generali sui materiali ci sono molti consigli pratici su come usare e tenere in mano il telaio, fare gli orli e gli angoli e impostare il disegno. Nella seconda da parte sono spiegati, con schemi e immagini alcuni punti del ricamo classico come il cordoncino, il punto pieno, il punto ombra, lo smerlo, lo sfumato (punto pittura), il punto rodi ecc. Nella terza parte sono presentati immagini di alcuni lavori finiti i cui disegni dei vengono allegati in una bustina su veline pronte all'uso (cosa che ho molto apprezzato).

Un libro dal gusto "antico" con proposte molto classiche di motivi e lavori, pieno di consigli pratici adatto soprattutto a chi è alle prime armi.

Ricamo a Telaio. Anna Rondelli, 2012

Deruta sfilato: come si fa – orlo a birillino a fili contati

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Eccoci al secondo post sul Deruta sfilato. Il primo post sui materiali lo trovate qui. Munitevi quindi del tessuto e del filo n° 12 oltre a aghi, forbici, ditale e metro.

Lo schema del progetto prevede 73 punti birillini (ovvero 73 mazzetti).


Tagliare la stoffa in abbondanza e calcolare il n° di punti birillini necessari per eseguire lo schema del ricamo.




A 15 fili da un bordo, a circa 3 cm. di distanza dal lato perpendicolare, iniziare a fare il birillino con il filo n° 12 nascondendo l'inizio della gugliata all'interno dell'orlo. 
Lavorando in verticale, fare uscire l'ago sul diritto del tessuto,


 
  
fare un punto indietro prendendo 4 trame,








e fissare l'orlo passando sotto il birillino.











Introdurre l'ago sempre in verticale dall'alto verso il basso nel punto precedente prendendo altre 4 trame continuando fino all'angolo.










 
Arrivati all'angolo (ovvero a 73 punti birillini per il progetto del corso) contare 15 trame, sfilare la 16^ e tagliare il tessuto in eccesso a dritto filo.
Fissare l'angolo con un sopraggitto e riprendere a fare l'orlo.
Terminato l'orlo fare un giro di mezzo punto quadro sempre con il filo n° 12 tirando bene la gugliata.









Quindi fare, su 4 trame, un mezzo punto su ogni lato









ma tutti nella stessa direzione.







Rifinire l'orla a birillino con un giro di maglia bassa all'uncinetto utilizzando il filo n° 12 e un uncinetto n°1,50.

A Handbook of Lettering for Stitchers

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Un piccolo gioiellino per chi adora ricamare le cifre, questo libro (in inglese), scaricabile in formato PDF, dopo un breve accenno storico, da consigli su come scegliere le cifre, ingrandirle e rimpicciolirle (utilizzando metodiche superate nell'era dei computer e delle fotocopiatrici), trasferirle sul tessuto e i materiali e punti di ricamo da utilizzare. Una grande varietà di cifre con molti esempi su come realizzarle. Una vera chicca!

A Handbook of Lettering for Stitchers , Elsie Svennas , 1973. Van Nostrand Reinhold Company, New York.

Deruta sfilato: come si fa – sfilatura del tessuto per ottenere la rete

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Una volta finito l'orlo a birillinoè arrivato il momento di attaccare il lavoro al telaio.

Fissare gli angoli del lavoro agli angoli del telaio e quindi fissare il lavoro ai lati del telaio, in corrispondenza dei buchi dei pippiolini utilizzando il filo n° 8. Per avere il lavoro in squadra è consigliabile fissare il ricamo partendo dai lati opposti utilizzando gugliate di filo diverse in modo da poter aggiustare la tensione del tessuto una volta fissati tutti i lati. 



Una volta fissato il lavoro ben teso al telaio si inizia a sfilare il tessuto tagliando 4 trame negli angoli e sfilando i fili tagliati. Fate attenzione a tenere le forbicine perpendicolari ai fili da tagliare per evitare di sbagliare. Sempre partendo da un angolo e da destra a sinistra, lasciare 4 fili, tagliare 4 fili. Ripetere per tutti e 4 i lati del lavoro piegando sul rovescio le 4 trame tagliate per meglio evidenziare il lavoro già eseguito.


Sfilare quindi le trame tagliate ponendo molto attenzione a non sbagliare altrimenti si “sgrana” la superficie della rete. Contate sempre mentre sfilate!!!!!

Punto Assisi: come si fa

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Caratteristica del punto Assisi è quella di lasciare in bianco il soggetto e ricoprire con il ricamo lo sfondo del motivo. Si esegue a fili contati su tessuti di lino o misto lino a trama ben visibile, color avorio, chiamata "tela Assisi". Si utilizza un filo da ricamo di un solo colore, tradizionalmente azzurro polvere o ruggine, oppure due tonalità molto vicine dello stesso colore, una per il punto croce, l'altra per il punto scritto.



L'esecuzione del punto Assisi si fa in 3 diverse fasi:
  1. il tracciamento dei contorni: è eseguito a punto scritto che ha la funzione di contornare le zone ricamate a punto croce e di dare rilievo al disegno. Si realizza con un filo scuro in due righe di filza, una di andata e una di ritorno. Il rovescio del lavoro deve essere uguale al diritto;
  2. la riempitura del fondo: a punto croce che si esegue prima da sinistra verso destra, ricamando la prima metà del punto e poi da destra verso sinistra, si completa la seconda metà, formando così le crocette. Sul rovescio saranno visibili solo barrette verticali in corrispondenza delle crocette del dritto;
  3. il completamento dei margini: con piccoli disegni geometrici eseguiti a punto filza e a impuntura.

Se volete approfondire il "come si fa" leggete questa pagina a cura dell'Accademia del Punto Assisi.

Qui potete vedere in un video acluni passaggi per l'esecuzione del punto Assisi,  mentre in questo videoè spiegata l'esecuzione del punto scritto.
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